SOCCORSO RESPONSABILE? FATE, POI FAREMO I NOMI

Difficile non ricredersi in politica, ma mai come nell’Era Covid era stato così facile, rapido e sconcertante. Un mese fa al Referendum ho votato “no”. Inutile spiegarvi le ragioni tanto quanto era inutile il referendum stesso, proposto da chi aveva votato “si” alla riforma del taglio dei parlamentari. Ma tant’è, una sponda va presa e avevo dato fiducia al “parlamentare” iperuranico, all’idea di “eletto”, alla sua libertà di scelta, di battaglia e di pensiero. Peccato tagliarlo.

Già mi sono ricreduto. Perché mercoledì in Senato si vota uno scostamento di bilancio di 75 miliardi. E il governo è in crisi di numeri. Dicono sia per le quarantene del Covid. Ma è probabile ci sia anche qualche problema politico nella maggioranza. Servono 161 voti, i rossostellati ne hanno 158.

Leggi la notizia e ti metti lì a sperare che il governo cada, crolli, si sfarini, vada a casa. Non perché una sponda va presa… ma perché sono pericolosi. Mentre il morbo torna prepotente, mentre infuria nelle mucose e nei cervelli flaccidi di gente ormai ammalata di depressione prima che di febbre, il governo non ha la più pallida idea di cosa fare. Anzi, dovevano aver già fatto: screening di massa, pronto soccorsi, terapie intensive, rete territoriale di gestione emergenza, alberghi per ospitare e tenere sotto controllo le quarantene. Non c’è niente. Solo il totem della mascherina… la mascherinaaaaa!!! La mascherina!!!! Che se non fa male non serve a una beneamata ceppa. E stavolta sono pronti a dar la colpa alla gente: “Non siete stati attenti? Vi siete ammucchiati? Vi siete divertiti quest’estate? Niente 600 euro, niente cassa integrazione. Chiusi e basta. “

Ma poi ti guardi le mani e ti dici che è inutile aspettare, inutile fare conti. Già ci son pronti i Responsabili che soccorrono il Paese e i maggiordomi della Ue. I giornali fanno i nomi di Paolo Romani, Gaetano Quagliariello, Paola Binetti, Sandra Lonardo Mastella.

Ora, come voteranno non si sa e non importa, ma la prima domanda che sale alle labbra è: ma sono ancora parlamentari? E perché? Forza Italia è quasi sciolta, l’Udc è scomparso, l’Udeur è stato sostituito dal Movimento 5 stelle, Italia civica o come cazzo si chiamava il partito di Monti è un fantasma del triste passato di quando non si votava. E sono ancora lì?

E allora perché ho votato “no” al referendum? Ma dove l’hanno trovato un posto in lista? E perché far fare ai partiti cataloghi così accoglienti? La prossima volta chi li metterà nel listino bloccato? I grillini?

La seconda cosa che viene alla mente è una certezza. Quei nomi, quelli di chi avrà votato responsabilmente, anche se mascherinato, quando ci saranno stati questo voto e poi quello successivo, saranno scolpiti nella testa come nel marmo. E saranno pubblici. Per ricordare a tutti che sono ancora in Parlamento… gli “eletti” ideali per un governo pericoloso.

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