SALGO A BORDO, UN “FALCO” (E NON SOLO) NELLA CRISI AL BUIO DI CONTE

Dunque le dimissioni. Un atto formale che apre di fatto una crisi politica già agli atti. Un passaggio formalizzato a fatica stamattina nella logorante crisi al buio di Conte e del suo governo che da giorni incolla il Paese nello stallo totale.
Dopo il commiato dai suoi ministri, Conte si è recato al Quirinale. Chiara la nota di Palazzo Chigi: il presidente del Consiglio si reca dal Capo dello Stato “per le dimissioni”, una chiosa “irrituale” ma da chiarezza lapidaria che in molti hanno colto. E all’irrituale della nota si sovrappone anche un altro irrituale ritardo prima di salire al Colle, dove il Capo dello Stato lo stava pazientemente aspettando. Succede così: dopo essersi dimesso in Consiglio dei ministri, l’auto del premier dimissionario fa fatica a partire verso il Colle per il vis a vis previsto già da lunedì sera. Quale la ragione dell’ulteriore ritardo per la tortuosa salita al Colle? Sarebbe dovuto alla registrazione del videomessaggio (d’addio?) che Conte era impegnato a realizzare sotto la regia -neanche a dirlo- del “grande fratello” spin doctor Casalino. Un messaggio che, se sul piano politico nulla aggiunge, sul piano mediatico è stato studiato ad hoc per i suoi suoi supporter sui social. Chissà se per un prossimo ritorno “Insieme”. Videospot poi non trasmesso e sul quale aleggia un mistero. Chissà, forse anche questo fa parte del grande fratello strategy per il lancio del partito di Conte, come anticipato da Beconomy.
Ma stiamo alla cronaca e la cronaca palpita. Tra primi attori, protagonisti, comprimari e figuranti. Soprattutto i figuranti, i quali sono sempre specificatamente tagliati per il carro del rimorchio. Sempre per il bene della Patria. E la narrazione- come va di moda dire- che poi sarebbe il racconto, ci porta alle consultazioni lampo e alle parole del Capo dello Stato che invita a fare presto e bene. Che cosa ha riferito Conte a Mattarella? I numeri mancano, si sa. Per la terza edizione del governo Conte, se le ore della notte saranno servite a costituire un altro gruppo parlamemtare lo vedremo nella corsa delle febbrili ore di oggi. Da chi sarà formato?

Fonti dal pd rassicurano: si è arrivati in questi giorni alla formazione di un nuovo gruppo di rafforzamento. Paracadute azionato? Un “Falco” sembra essersi agitato nella buia e insonne notte di Conte. E dalle prime ore della mattinata lavora alacremente tra Montecitrorio e Palazzo Madama all’operazione new-responsabili.

Il capitan De Falco cerca di portare in salvo la sgangherata nave. Dalla nave dei cinque stelle, lui fuoriscito dai cinque stelle, ora tessitore reclutatore, lavora per un gruppo di parlamentari autonomo in Senato per il Conte ter. Conditio sine qua non: sostegno della fantomatica quarta gamba. Fioccano gli spifferi: si sarebbe già a quota 13-14 senatori, pronti ad immolarsi per il Ter.
E altri senatori, riferiscono autorevoli fonti di governo, stanno valutando. I contatti ci sono e i lavori sono in corso. Serve però un simbolo comune come casa di questo gruppo di nagigati naviganti. Serve un simbolo: potrebbe essere quello del Maie, la lista degli eletti all’estero. E occorre “formalizzare il gruppo prima delle consultazioni”. Il tutto condito da un riferimento all’Europa. Sul fronte Renzi intanto la tattica è formalmente sempre la stessa: isolare Conte.
Berlusconi ancora auspica un governo di salute pubblica e concordia instriso di quello spirito europoeista che piace molto al Giorgetti, grande tessitore leghista. Ma su questo vi diremo di più tra poco.
Intanto De falco ha chiesto di aderire al Centro democratico di Tabacci alla Camera, in quanto al Senato il gruppo non esiste.

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