RICCIARDI CONTRO IL MADE IN ITALY SALVINI E CENTINAIO: “IL GOVERNO LO LICENZI”

Il consulente di Speranza accusa l’Italia

di lobbismo e promuove il Nutri-Score;

Insorgono le associazioni agricole. Centinaio: ”E’ gravissimo”

L’agroalimentare italiano acclamato nel mondo come il più buono e il più salubre regime alimentare in forza della dieta mediterranea patrimonio mondiale dell’Unesco rischia di soccombere sotto il fuoco amico. Scoppia in caso politico perché Walter Ricciardi consulente del ministro per la Salute Roberto Speranza sostiene il Nutri-score e accusa l’Italia di lobbismo in danno dei consumatori. Ma non è una novità. Correva l’anno 2018 e Walter Ricciardi allora presidente dell’Istituto superiore di sanità era stato esplicito: “Sono a favore della tassa sullo zucchero e sono convinto della bontà del Nutri-score perché siccome gli italiani sono degli analfabeti non sanno leggere le etichette”. Ora è tornato alla carica firmando un manifesto che è un atto d’accusa contro l’Italia.

L’appello di matrice francese non solo chiede all’Europa di rendere obbligatorio il Nutri-score ma afferma: “Potenti lobby , sostenute da alcuni stati membri, (tra 6cui l’Italia) hanno usato dichiarazioni fuorvianti per screditare la scelta del Nutri-score”. La bufera politica è deflagrata. Gian Marco Centinaio – sottosegretario all’agricoltura ora, ma già ministro agricolo della Lega – dice che le dichiarazioni di Walter Ricciardi sono gravissime e screditano l’etichettatura col sistema Nutrinform progettato e presentato dall’Italia in Europa, con le sue figure istituzionali, a partire dall’attuale ministro Mipaaf Stefano Patuanelli, ma ancora più grave – sottolinea Centinaio – è che Ricciardi affermi che il Nutrinform sia sostenuto da gruppi lobbistici, e non supportato da dati scientifici”. Il segretario della Lega Matteo Salvini esplicitamente chiede le dimissioni di Ricciardi da consulente del Governo: “Se fosse vero che il consulente del Ministro della Salute Walter Ricciardi ha firmato un appello francese in favore del Nutri-Score, in opposizione al sistema Nutrinform a cui ha aderito il Governo Italiano, si dimetta dal suo incarico”.

Insorge anche il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti: “Chiediamo al governo una presa di posizione sulla questione del “Nutriscore” come sistema di etichettatura europea a fini nutrizionali. Ci va giù duro Giansanti:”Tutte le opinioni personali sono rispettabili ma la prudenza dovrebbe essere d’obbligo quando si riveste la carica di consigliere del ministro della Salute”. E poi ironico: “Il professor Ricciardi è senz’altro al corrente che l’Italia è assolutamente contraria al sistema “Nutriscore”, perché penalizza la Dieta Mediterranea che è tra le più salutari al mondo, come sancito a livello scientifico”. Ricciardi peraltro rappresenta l’Italia nell’Oms (gli studi che sostengono il Nutri-Score vengono proprio da lì) ma è anche responsabile scientifico per Azione il partito di Carlo Calenda che è parlamentare europeo e c’è da domandarsi se e come Calenda difenderà gli interessi dell’agroalimentare a Bruxelles. Perché la presa di posizione del consulente di Speranza nasconde alcune verità.

E’ il Nutri-Score non essere supportato da studi scientifici. E’ frutto del lavoro di un epidemiologo – evidentemente vanno di moda – Serge Hercberg che classifica gli alimenti secondo il contenuto di grassi, di sale e di zucchero in rapporto all’insorgenza di malattie cardiovascolari. Ma paragona gli alimenti dando come base la stessa quantità e fa scattare i colori del semaforo (verde via libera, rosso proibito) a seconda delle categorie: grassi con grassi, carni con carni, e così via. Ma al consumatore non arriva questa informazione vede solo i colori.

Non prende in considerazione le sostanze chimiche di sintesi negli alimenti e così la Coca Light ha disco verde e il Prosciutto di Parma è vietatissimo. In più il Nutri-Score non considera che non ci sono cibi nocivi in se, ma è solo un problema di quantità assunte. E’ un attacco al nostro agroalimentare che l’Italia ha cercato di rintuzzare proponendo un sistema di etichettatura che si basa sulla dose giornaliera. Quanto alle lobby Walter Ricciardi dimentica, o forse proprio perché lo sa, che entusiasticamente hanno aderito al Nutri-Score la Nestlé e la Danone. Il motivo? L’etichetta a semaforo si disinteressa della chimica negli alimenti e le multinazionali che si stanno trasformando in healty-company  possono promuovere indisturbate gli integratori e i cibi arricchiti con sostanze di sintesi. Così l’Europa sta arrivando al paradosso di dichiarare il Prosciutto di Parma prodotto di altissima qualità con la Dop, sconsigliarne il consumo con il Nutri-Score e vietarne la promozione perché potenzialmente cancerogeno. Ah; è la stessa Europa dei vaccini AstraZeneca.

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