IL POPOLO DEI NON GARANTITI IN PIAZZA MONTECITORIO: “LE NOSTRE IMPRESE HANNO BISOGNO DI LAVORARE”

Arriva oggi la “variante imprese” e c’è chi giura che sarà dirompente. Una rete di categorie protesteranno oggi pomeriggio compatte in piazza Montecitorio contro le restrizioni che impediscono dopo un anno di lavorare. E’ il popolo dei non garantiti e mai più di ora il termine è stato più appropriato. Dai ristoratori al mondo dello sport, uno dei meno visibili e di cui si è parlato meno in questo periodo. “Da adesso decidiamo noi”, avvertono. La Pasqua è passata e da oggi non vogliono più essere sacrificati, far la fine degli agnelli pasquali, e hanno tutta l’intenzione di risorgere sfidando la politica che non li ascolta. Ecco chi sono: Mio Italia, Movimento “Io apro”, la Rete delle partite Iva, Apit Italia e Pin (Partite iva nazionali), Lo Sport è Salute. Paolo Bianchini presidente nazionale Mio Italia- il movimento imprese ospitalità che conta oltre 1.500 aziende associate- coordinatore dell’iniziativa, non arretra di un millimetro: “Vada come vada, qualsiasi decisione prenderà il governo centrale, il 7 aprile riapriamo a pranzo e a cena”. Perché spiega “le nostre aziende sono contagiate dalla variante imprese, siamo persone perbene, onesti lavoratori, le nostre aziende hanno bisogno di lavorare, chiediamo di essere messi in condizione di lavorare rispettando i protocolli di sicurezza, basta con le chiusure generalizzate e non selettive, siamo al collasso”.

Il Mio, come gli altri movimenti, sono apartitici. E fioccano le adesioni di associazioni territoriali da nord a sud in una estensione senza confini. Bianchini, ristoratore viterbese incassa il sostegno degli chef imprenditori, eccellenze italiane. Prima Filippo La Mantia e oggi in esclusiva per Beconomy ecco Antonello Colonna, chef di fama internazionale. Una colonna della cucina italiana nel mondo sostiene l’iniziativa, raccontando la sua esperienza di chef e imprenditore in tempo di Covid nell’intervista rilasciata a Beconomy.

Bianchini intanto anticipa a Beconomy le richieste che avanzerà a nome di tutti. Tre punti sostanziosi: il blocco degli sfratti, un atto concreto che tuteli locatori e locatari; il blocco dei finanziamenti e mutui fino alla fine dell’anno; il blocco, per almeno tre anni, delle licenze commerciali per attività di somministrazione di alimenti e bevande per evitare infiltrazioni della malavita, il debordare delle attività cinesi e delle multinazionali che stanno aprendo fast food ovunque.  E poi c’è il capitolo sport rappresentato oggi in piazza da “Lo sport è salute”. Imma Schettino e Yuri Dorian Gray, due sportivi doc e titolari di palestre, capitanano la categoria delle microimprese sportive penalizzate dalla crisi, quello di cui meno si è parlato. Imma Schettino, napoletana determinata spiega: “Il 9 marzo scorso a Roma abbiamo organizzato una manifestazione e ci avevano assicurato che la riapertura sarebbe avvenuta il 7 aprile. Eravamo oltre 1.600 persone, oggi ne prevedo molte molte di più. E’ una rete che non si ferma. Oggi chiediamo tempi certi e di poter tornare a lavorare in sicurezza, abbiamo perso l’80 per cento di fatturato, le palestre, sempre rimaste chiuse, una volta applicati i giusti protocolli di sicurezza, sono luoghi non pericolosi. E poi è comprovato che lo sport è un anti covid per la sua capacità di contrastare gli agenti patogeni e di potenziare le difese immunitarie”.

E lo sport sarà, aggiungiamo noi, anche un fondamentale rimedio contro ansia e depressione da smaltire nell’era post covid.

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