CDM: DIMMI QUANDO QUANDO… E NEL DECRETO MANCANO I BAR, CAPPUCCINO E CORNETTO AL CHIUSO O NO?

“Dimmi quando quando quando”, cantava Tony Renis. Buttandola sul faceto. Ma per dirla sul serio il Cdm programmato per stamane slitta e non si sa quando si terrà. Dovrebbe svolgersi- pare-sempre in giornata ma l’orario è ancora incerto. Era programmato per questa mattina con “suono della campanella” (si fa per dire) alle 10.  All’ordine del giorno un’informativa del ministro Daniele Franco sul Recovery Plan. Ma un ministro rivela all’Adnkronos che “non si sa quando si fa”. Motivo? I nodi da sciogliere, a partire dal superbonus, che M5S e Fi chiedono di estendere al 2023, ma anche gli altri nodi dolenti sulle liberalizzazioni e quota 100.

Altri nervi tesi nella maggioranza  dopo il pressing di Salvini, la spinta delle Regioni contro il governo sulla riapertura della scuole, la ristorazione, il coprifuoco. E dulcis in fundo i “malumori dei ministri” per la bozza sul Recovery, quelle famose 318 pagine che il premier non avrebbe fatto visionare ai ministri alla vigilia del Consiglio. Per loro soltanto una sintesi elaborata dal Mef. E d’altra parte chi ha letto il piano lo avrebbe definito “una cosa enorme quasi impossibile da leggere nella versione integrale”.

Un altro rebus proviene dal Decreto Riaperture, pubblicato in gazzetta ufficiale, all’interno del quale sarebbero stati dimenticati i bar. “Mamma ho dimenticato i bar”, avverte ironico Paolo Bianchini, presidente Mio Italia, Movimento Imprese Ospitalità. “Chiedo per un amico- continua- anzi per 360mila amici, tanti sono gli addetti nei 150mila bar d’Italia”. Nel decreto, spiega Bianchini, viene spiegato cosa sarà consentito a partire da lunedì alle attività di ristorazione in zona gialla. Ma attenzione, non si parla dei bar. Così nasce spontanea una domanda: il 26 aprile cappuccino e cornetto potranno essere consumati tranquillamente al banco e al tavolo, quindi al chiuso oppure no?

Rebus due, la disdetta.

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