ENERGIA: UN PLUMBEO SCENARIO DA ECONOMIA DI GUERRA

Rincari e mancanza di materie prime ci riportano indietro di decenni.

Città spente di notte, scaffali dei mercati vuoti, poco traffico per mancanza di carburante e di autisti, gente nervosa che si vede proiettare verso il baratro della povertà. Sembra dover essere questa l’immagine dell’Italia del 2022 che, grazie alla sua classe dirigente, torna indietro di quasi ottanta anni, ai periodi peggiori del dopoguerra, quelli della fame e della ricostruzione. Ne parla apertamente Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare e amministratore delegato di Molini Industriali di Modena: “Uno scenario da economia di guerra.

Ci ho pensato a lungo prima di scomodare un paragone del genere, ma ammetto  non so come altrimenti definire la situazione”. A causa degli impatti “degli enormi rincari” dell’energia sul settore, “siamo di fronte a qualcosa senza precedenti, non ricordo nel passato  niente di simile” e a questi ” si somma l’aumento delle materie prime:  una tempesta perfetta. Mi permetto una considerazione: nel 2019 si  trovavano l’acciaio, il petrolio, il grano, la carta e il legno, ora è impossibile trovare qualsiasi cosa. È evidente che non si tratta  soltanto di una ripresa dei consumi, ma di una questione geopolitica.  Una parte dei problemi arriva da Est…”, dice ancora Vacondio.

E anche se si trovassero le materie prime sarebbero difficili da trasportare. Secondo Assomela il consorzio che rappresenta l’80 per cento della produzione di mele mancano 50mila autisti e la logistica è in affanno: “La scarsità di container e il conseguente aumento dei costi dei noleggi rappresentano un ostacolo all’esportazione. Per transiti si sono superati anche i 100 giorni e i ritardi di un paio di settimane sono ormai considerati normali” si legge in una nota del consorzio.

Intanto anche alla pompa dei carburanti continua la crescita dei prezzi di benzina e diesel. Secondo l’elaborazione di Quotidiano Energia dei dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi carburanti del Mise , il prezzo medio della benzina in modalità SELF tocca vette mai viste prima e cresce a 1,831 euro/litro (ieri 1,826), il diesel SELF va a 1,707 euro/litro (ieri 1,702). Quanto al SERVITO, per la benzina il prezzo medio praticato sale a 1,964 euro/litro (ieri 1,958) e arriva a un massimo di 2,054 euro/litro. La media del diesel servito aumenta a 1,844 euro/litro (ieri 1,838) con punte di 1,918 euro/litro. In crescita anche Gpl (0,834 euro/litro) e metano per autotrazione (1,840 euro/litro).

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