L’IMMIGRAZIONE NON È UN SALVADEBITO, ECCO LE PROVE

Il Documento di Economia e Finanza 2023 approvato dal Governo Meloni dovrebbe disegnare gli scenari macroeconomici del Paese per il triennio 2024-2026. Dovrebbe essere dunque caratterizzato da alto rigore metodologico e massima trasparenza su dati ed ipotesi poste a base delle elaborazioni. Tuttavia, con il passare degli anni, il Def ha via via perso di credibilità, soffocato dall’esigenza dei singoli Governi di liberarsi dei risultati negativi registrati fino alla sua elaborazione (addebitandone la responsabilità ai Governi precedenti) e accreditandosi quale risolutore per il futuro.

Inoltre, anno dopo anno, abbiamo dimostrato come il Def sia un documento inconsultabile, scritto a volte con sciatteria ed errori clamorosi e di come si siano dimostrate sbagliate tutte le simulazioni presentate. Alcuni Istituti di ricerca indipendenti si sono occupati di mettere in fila i vari Def (e le successive Nadef), confrontando le previsioni con i dati reali e gli impegni presi con quelli realizzati. Il risultato restituisce un quadro “oggettivo” che condanna il Def al cestino.

Mi sembra dunque eccessiva l’attenzione posta in questi giorni su uno dei paragrafi del Def riguardante (così ci è stato venduto) l’impatto dell’aumento dell’immigrazione sul rapporto debito/pil. Chi ha la pazienza di leggermi su queste colonne, sa che da anni ritengo il debito pubblico il principale problema dell’economia del Paese dal cui default l’Italia si è sinora salvata solo grazie all’Euro e al risparmio degli italiani, che ne sono inconsapevolmente garanti.

Dunque, avendo ben presente la complessità e lo spessore del problema del rapporto debito/pil, ritengo che l’ipotesi contenuta nel Def, così brutalmente riassumibile “l’aumento degli immigrati nel lungo periodo avrà un impatto positivo sul rapporto debito/pil” non è né vera, né falsa semplicemente non fa parte di questa realtà. È l’ennesimo risultato deforme di un modo errato di trattare la materia economica, riducendola in modelli econometrici che nella vita reale non si userebbero neanche nei quiz per la patente. Farà inesorabilmente la fine di tutte le simulazioni che l’hanno preceduta: nel cestino (insieme alla credibilità dell’economia).

*Economista

0 Points