CAPITOLO 10 È ARRIVATA UNA LETTERA DELL’AGENZIA: DEVO PAGARE?

Cosa fare se ricevi un “invito alla compliance” e non capisci le cifre né come muoverti

Un giorno apri la posta, e trovi una busta con il logo dell’Agenzia delle Entrate.
La apri. Dentro c’è una comunicazione complicata, piena di codici, articoli di legge e una cifra scritta in grassetto.

Ti dicono che devi versare un’imposta (spesso IVA, ma può essere anche altro) che risulta non pagata.
Magari tu pensavi di aver già pagato.
Oppure non sai neanche da dove salti fuori quella cifra.
E la sensazione è sempre la stessa: panico, paura, confusione.

Ma fermati. Respira. Puoi reagire anche da solo.

🚨 PRIMA COSA: NON PAGARE E NON TACERE

Se non capisci cosa ti chiedono, non devi pagare alla cieca.
E non devi stare zitto. Per legge, puoi chiedere spiegazioni formali via PEC.
Devi agire in modo da:

  • spostare la palla nel loro campo;
  • mettere tutto agli atti;
  • fermare la macchina prima che parta con sanzioni e riscossione.

💬 COSA FARE SUBITO: I PROMPT PER SCRIVERE LA TUA PEC

🔧 ISTRUZIONI PER CHI PARTE DA ZERO

Appena ricevi una lettera dell’Agenzia delle Entrate che non capisci:

  • Allega il PDF ricevuto all’intelligenza artificiale.
  • Scrivi anche la data di ricezione.
  • Chiedi che venga scritta per te una PEC formale, con i seguenti punti:
    • richiesta di spiegazione dettagliata della cifra indicata;
    • richiesta di sospensione della pratica fino a risposta;
    • dichiarazione che la comunicazione è “messa agli atti”.

✍️ PROMPT DA USARE

🔹 PROMPT 1 – Per iniziare subito

Ho ricevuto una lettera dell’Agenzia delle Entrate con cifre che non capisco.
Ti allego il PDF.
Scrivimi una PEC in cui chiedo:
– da dove viene quella cifra;
– i dettagli dei conteggi;
– la sospensione della pratica finché non mi rispondono;
– inserisci la clausola di “messa agli atti”.

🔹 PROMPT 2 – Se conosci data e periodo

Lettera dell’Agenzia ricevuta il [data] su presunto mancato versamento del periodo [es. I trim. 2025].
Mi chiedono [es. € 3.458,30] ma non spiegano da dove arriva il calcolo.
Scrivimi una PEC in cui chiedo spiegazione completa, estratto dettagliato, sospensione e metti la comunicazione agli atti.

🔹 PROMPT 3 – Se l’hai già fatto una volta e non ti hanno risposto

Ti allego di nuovo la lettera e la PEC già inviata [oppure: “già inviata in data xx/xx/xxxx”].
Scrivimi una seconda PEC con tono più deciso, in cui ribadisco che:
– non ho ricevuto risposta;
– non è possibile pagare senza spiegazione del calcolo;
– chiedo nuova sospensione immediata;
– ribadisco la “messa agli atti” e che ogni silenzio sarà considerato tacito assenso.

⚖️ E SE NON RISPONDONO?

Se dopo 20–30 giorni lavorativi non ricevi risposta, e:

  • non ti è arrivata alcuna nuova comunicazione;
  • non c’è stata una cartella o un avviso formale;

puoi prepararti così:

  • Conserva copia della PEC e ricevute di consegna.
  • Se ti arriverà una nuova richiesta più avanti (es. con sanzioni), potrai rispondere che hai già scritto e che non hai mai ricevuto riscontro.
  • In casi gravi, potrai chiedere annullamento per silenzio–rigetto o per violazione del diritto di difesa.

✍️ E SE È TUTTO GIUSTO?

Se scopri che manca davvero un versamento, puoi ravvederti: cioè pagare ora con sanzioni ridotte (art. 13 del d.lgs. 472/1997).
È un tuo diritto, non una punizione.
Meglio pagare meno ora, che di più con un avviso successivo.

💡 CONCLUSIONE PREMIUM

Quando non ti spiegano i conti, non è ignoranza tua. È strategia loro.
Vogliono che tu paghi per paura, non per chiarezza.
Ma tu puoi reagire: con una PEC formale e una linea difensiva, fermi il meccanismo e ti riprendi il controllo.
La PEC è la tua prima arma. L’intelligenza artificiale è la seconda. E tu puoi usarle da solo.

🧷 Capitolo aggiornato ad agosto 2025 – valido per tutte le comunicazioni non trasparenti da parte dell’Agenzia delle Entrate.