Come reagire se ti contestano compensi inesistenti
📖 ESEMPI CONCRETI – ERRORI TIPICI
👴 Pensionato INPS
Riceve una “compliance” che segnala un reddito da pensione integrativa di 6.800 € mai percepito. L’INPS ha trasmesso due volte lo stesso flusso, duplicando l’importo.
👔 Dipendente con CU doppio
Un lavoratore riceve comunicazione di redditi complessivi di 32.500 €, ma il suo reddito reale è 21.000 €. Il cambio di datore a metà anno ha prodotto due CU, lette dall’Agenzia come due redditi sommati.
📐 Libero professionista con fattura duplicata
Un architetto riceve contestazione per compensi di 15.000 € in più. Un cliente ha registrato due volte la stessa fattura elettronica: il sistema la legge come incasso doppio.
📖 COME TI ARRIVA LA COMUNICAZIONE
Ecco un esempio realistico di linguaggio usato nelle lettere di compliance:
“Dai controlli automatizzati sui dati trasmessi da soggetti terzi (datore di lavoro, ente previdenziale, committenti) e confrontati con la dichiarazione dei redditi da te presentata, risulta che per l’anno d’imposta 2023 sono stati percepiti compensi pari a € 12.500 non dichiarati. Tali redditi risultano comunicati al Sistema Tessera Sanitaria/Fatture e Corrispettivi/Certificazioni Uniche da parte degli enti competenti. Ti invitiamo a verificare la correttezza delle informazioni e, se del caso, a regolarizzare la tua posizione fiscale con pagamento delle imposte dovute, oltre a sanzioni e interessi, entro i termini di legge.”
👉 Sembra ufficiale e definitivo, ma può essere un errore di imputazione.
💬 COSA FARE SUBITO – I PROMPT PER LA TUA PEC
👉 Prima regola: allega sempre la lettera ricevuta + documenti che dimostrano la realtà.
👉 Dove cercare i documenti principali:
• 📑 CU (Certificazione Unica) → dal datore di lavoro, dal portale INPS o dall’area busta paga aziendale.
• 🧾 Fatture → dal portale “Fatture e Corrispettivi” o dal tuo gestionale.
• 💳 Estratti conto → dal tuo home banking, sezione “estratto annuale” o “movimenti”, scaricabili in PDF.
🔹 PROMPT 1 – Contestazione immediata (versione estesa)
“Ti allego la comunicazione dell’Agenzia che mi imputa compensi mai percepiti (12.500 € nel 2023). Ti allego anche il mio CU scaricato dall’INPS, dove non compare alcun importo simile. Scrivimi una PEC in cui:
• contesto formalmente l’errore;
• chiedo la rettifica immediata dei dati;
• domando la sospensione di ogni calcolo e atto collegato;
• richiedo che questa mia segnalazione venga messa agli atti.”
🔹 PROMPT 2 – Confronto con i miei dati reali
“Ti allego la stessa comunicazione, insieme a:
• il mio CU rilasciato dal datore di lavoro,
• le mie fatture scaricate dal portale Fatture e Corrispettivi,
• l’estratto conto bancario del 2023.
Scrivimi una PEC che contesta l’errata registrazione e chiede che entro 15 giorni vengano sostituiti i dati falsi con quelli autentici. Specifica chiaramente:
• quali documenti dimostrano l’errore,
• che nessuna imposta può essere calcolata fino alla rettifica,
• che l’ufficio ha l’obbligo di risposta entro termini di legge.”
🔹 PROMPT 3 – Mancata risposta dell’Agenzia
“Non ho ricevuto risposta alla mia prima PEC. Scrivimi un nuovo testo di PEC che:
• ribadisce la contestazione già inviata;
• diffida l’ufficio dal calcolare imposte su dati inesatti;
• mette in mora i responsabili per eventuali danni;
• richiama l’obbligo di risposta ai sensi della L. 241/1990.”
🔹 PROMPT 4 – Se l’errore finisce in cartella esattoriale
“Mi è arrivata una cartella basata sui redditi inesistenti già contestati. Ti allego la cartella + le PEC precedenti. Scrivimi PEC che chiede annullamento in autotutela e sospensione immediata della riscossione, evidenziando che l’errore era stato segnalato e mai rettificato.”
📎 DOCUMENTI DA ALLEGARE
• 📄 Comunicazione/avviso dell’Agenzia (scannerizzato in PDF).
• 📑 CU (dal portale INPS o datore di lavoro).
• 🧾 Fatture (dal portale dell’Agenzia o dal gestionale).
• 💳 Estratti conto (dal tuo home banking).
• ✉️ Eventuali email/PEC di enti terzi (banca, INPS, cliente) che confermano l’errore.
✅ COSA ASPETTARSI
• Se l’errore è evidente → correzione veloce e pratica chiusa.
• Se dipende da dati trasmessi da terzi → dovrai sollecitare anche quell’ente a inviare nuova comunicazione all’Agenzia.
• Se l’Agenzia ignora → diffida + eventuale ricorso in Commissione tributaria.
🤖 COME USARE L’IA IN QUESTO CASO
• Fai analizzare all’IA la comunicazione: ti evidenzia le cifre contestate.
• Carica il tuo CU/fatture/estratti conto: l’IA segnala le differenze in modo chiaro.
• Chiedi all’IA di scrivere la PEC con tono formale e normativo.
⚠️ RISCHI E POSSIBILI ESITI
• Se non rispondi → ti calcolano imposte e sanzioni su redditi inesistenti.
• Se rispondi senza prove → la contestazione può essere ignorata.
• Se il problema nasce da un ente terzo → serve doppia azione: PEC all’Agenzia + diffida all’ente che ha trasmesso i dati.
💡 SUGGERIMENTO PREMIUM
Non farti bloccare dal pensiero: “non trovo i documenti”. Oggi ogni CU, fattura e estratto conto è disponibile online. Usa l’IA come assistente: se carichi i file sparsi che trovi, sarà lei ad aiutarti a ordinarli, leggere i dati e scrivere PEC efficaci.