CAPITOLO 35 SUCCESSIONI ED EREDITÀ INCOMPLETE

📖 Spiegazione semplice

Può arrivarti una lettera dall’Agenzia delle Entrate con scritto:
“Dichiarazione di successione mancante o incompleta per l’anno ___.”

Non è una multa, ma una richiesta di verifica.
Nella maggior parte dei casi si tratta di un errore informatico o di dati non aggiornati.

Può accadere quando:

  • la dichiarazione è stata presentata ma non risulta registrata;
  • manca un bene (un terreno, un conto o un box auto);
  • un erede non è stato indicato;
  • l’imposta è già stata pagata ma non risulta nei sistemi.

L’obiettivo è recuperare i documenti, controllare i dati e inviare una PEC di chiarimento con le prove necessarie per chiudere la pratica senza sanzioni.

💬 Prompt iniziale

Allega il documento in PDF e chiedi:
*“Leggi la lettera o l’avviso sull’eredità e spiegami:

  • per quale anno e per quale defunto si parla,
  • quali beni o eredi risultano mancanti,
  • se è una richiesta di chiarimenti o un accertamento formale.”*

🧭 Cosa fare subito

  • Leggi la lettera con calma.
    Chiedi all’IA di riassumere i dati principali: numero di protocollo, anno, ufficio, importo e scadenze.
  • Recupera la dichiarazione di successione.
    • Vai su https://dichiarazionesuccessioni.agenziaentrate.gov.it.
    • Accedi con SPID o CIE Consultazione dichiarazioni presentate scarica il PDF.
    • Se non la trovi, chiedi all’IA di guidarti passo passo per richiedere una copia all’Ufficio Territoriale dell’Agenzia.
  • Recupera la visura catastale dei beni ereditati.
    • Vai su https://visurecartastali.agenziaentrate.gov.it.
    • Inserisci il codice fiscale del defunto scarica la visura in PDF.
    • Puoi chiedere all’IA di confrontare i beni indicati nella visura con quelli dichiarati nella successione.
  • Recupera i pagamenti delle imposte di successione.
    • Dal tuo home banking sezione Pagamenti F24 Archivio versamenti cerca i codici tributo 1530–1534.
    • Chiedi all’IA di verificare se gli importi coincidono con quelli indicati nella lettera.
  • Verifica i dati degli eredi.
    Chiedi all’IA di creare una tabella con nomi, codici fiscali, quote e beni assegnati per controllare eventuali omissioni.
  • Invia la PEC di chiarimento.
    Dopo aver raccolto tutti i documenti, manda la PEC all’Ufficio Successioni dell’Agenzia delle Entrate indicato nella lettera.
    Se non conosci l’indirizzo PEC, chiedi all’IA di individuarlo sul sito dell’Agenzia, in base alla provincia o alla sede territoriale.

PEC pronta – testo completo

OGGETTO: Richiesta verifica avviso successione n. [inserire numero protocollo] – art. 10 Statuto del Contribuente

Gentile Ufficio Successioni dell’Agenzia delle Entrate,

in riferimento all’avviso indicato in oggetto, relativo alla successione del defunto [NOME COGNOME] per l’anno [ANNO], chiedo la verifica dei dati riportati, poiché la dichiarazione di successione è già stata regolarmente presentata e/o completata.

Allego i seguenti documenti di prova:
– Copia della dichiarazione di successione;
– Visura catastale dei beni ereditati;
– Copia delle ricevute F24 con i versamenti delle imposte di successione;
– Documento d’identità.

Qualora vi siano discordanze o dati mancanti, resto a disposizione per fornire eventuali integrazioni o chiarimenti.

Ai sensi dell’art. 10 dello Statuto del Contribuente e dell’art. 2-quater del D.P.R. 462/1997, chiedo che la presente venga trattata come istanza di verifica e che venga fornita risposta scritta entro 30 giorni.

Distinti saluti,

[NOME E COGNOME]
[CODICE FISCALE]
[PEC DEL MITTENTE]
[DATA]

Allegati:
1. Avviso di successione (PDF)
2. Dichiarazione di successione
3. Visura catastale
4. F24 imposte successione
5. Documento d’identità

📎 Documenti da allegare

  • Copia dell’avviso di successione ricevuto;
  • Copia della dichiarazione di successione;
  • Visura catastale aggiornata;
  • Ricevute F24 dei versamenti delle imposte;
  • Documento d’identità;
  • (Facoltativo) Certificato di morte o atto notarile.

💬 Prompt operativi

Prompt 1 – Analisi dell’avviso
Allega il documento in PDF e chiedi:
“Riassumi cosa contesta l’Agenzia: anno, defunto, beni o eredi mancanti.”

Prompt 2 – Verifica successione
Allega la dichiarazione e chiedi:
“Controlla se tutti i beni e gli eredi risultano indicati e se la dichiarazione è protocollata.”

Prompt 3 – Confronto catastale
Allega la visura catastale e chiedi:
“Confronta i beni presenti in visura con quelli nella successione e segnalami eventuali differenze.”

Prompt 4 – Calcolo imposte residue
Chiedi:
“Se manca un versamento, calcola quanto devo pagare oggi con ravvedimento operoso e indicami i codici tributo corretti.”

📨 Cosa aspettarsi

  • Se la dichiarazione è corretta, la pratica si chiude.
  • Se manca qualcosa, l’Ufficio può chiedere integrazioni.
  • Se non rispondi, può arrivare un avviso di liquidazione: puoi impugnarlo davanti alla Commissione Tributaria Provinciale del tuo domicilio fiscale, entro 60 giorni dalla notifica.

Se non rispondono o la risposta è incompleta

  • Dopo 30 giorni, invia una PEC di sollecito, citando l’art. 328 c.p. (omissione di atti d’ufficio).
  • Se l’errore non viene corretto, presenta una istanza di autotutela all’Ufficio Successioni.

Prompt aggiuntivo – Istanza di autotutela automatica
Allega l’avviso e chiedi:
“Prepara una PEC con istanza di autotutela per l’Ufficio Successioni.
Usa i dati dell’avviso (protocollo, importo, anno, beni contestati) e scrivi la richiesta di verifica o annullamento in autotutela, citando l’art. 2-quater del D.P.R. 462/1997 e l’art. 10 dello Statuto del Contribuente.
Chiudi la PEC chiedendo risposta scritta entro 30 giorni.”

🤖 Come usare l’IA in questo caso

La tua IA può:

  • leggere l’avviso e riassumerlo;
  • guidarti nel recupero dei documenti;
  • scrivere automaticamente la PEC di chiarimento o di autotutela;
  • calcolare imposte residue;
  • generare un archivio PDF con tutte le prove.

⚠️ Rischi e possibili esiti

  • Ignorare l’avviso accertamento con sanzioni;
  • Rispondere con documenti chiari archiviazione;
  • Mancanza di prove accertamento parziale, impugnabile davanti alla Commissione Tributaria Provinciale;
  • Comportamento scorretto segnalabile alla Procura della Repubblica.

💡 Suggerimento Premium

Le contestazioni sulle successioni derivano quasi sempre da errori d’ufficio.
Con una PEC chiara e documentata, scritta anche con l’aiuto dell’IA, puoi risolvere senza commercialista e costruire la tua difesa fiscale con ordine e calma.
La forza è nella precisione, non nella paura.