FIGLI DI UN DIO MINORE CRESCONO, GERMANIA E FRANCIA ANNASPANO

Portogallo, Italia, Grecia e Spagna, i PIGS, così li chiamavano nel 2012, con un acronimo non privo di disprezzo, ai tempi della crisi del debito sovrano. Erano i “malati” d’Europa, con conti pubblici fuori controllo, economie fragili e governi incapaci di riformare. A fare da contraltare c’erano i Paesi “frugali” del Nord e, naturalmente, le due grandi locomotive dell’Unione: Francia e Germania.

Oggi, le condizioni macroeconomiche di quei quattro ex “PIGS” sono profondamente cambiate. Non sono più i malati d’Europa, recuperano fiducia e credibilità mentre le due grandi locomotive d’Europa arrancano: la Germania è in recessione tecnica da due anni e la Francia è alle prese con una crisi sociale e di bilancio che minaccia la stabilità politica.

La Grecia, che un tempo appariva inghiottita da una crisi senza fine, ha completato il suo risanamento finanziario: il suo spread oggi è inferiore a quello francese. L’Italia, dopo populismi ed instabilità, ha invertito la rotta: negli ultimi due anni ha contenuto la spesa pubblica e migliorato la percezione dei mercati, tanto che il suo spread, in alcune giornate, è risultato più basso di quello di Parigi. La Spagna continua a registrare una crescita tra le più alte d’Europa, Il Portogallo ha ridotto il debito pubblico senza deprimere l’economia.

I numeri. Nel post Covid tutti i 4 ex PIGS hanno avuto una crescita del Pil superiore a Francia e Germania. Precisamente: Spagna +18,8%; Grecia 18,4%; Portogallo +17%; Italia +15,2%. Francia e Germania hanno totalizzato rispettivamente +10,9% e +4,6%. 

Costo del debito pubblico (titolo decennale). Nell’estate/autunno 2012: l’Italia doveva pagare circa il 6%; la Spagna oltre il 7%; il Portogallo 13,8%, la Grecia 17%. Da lato dei virtuosi, la Germania pagava intorno al 1,3% e la Francia intorno al 2,3%. Oggi i quattro ex PIGS pagano tra il 3 e il 3,5%, molto di meno rispetto il 2012; la Germania ha invece ha raddoppiato il costo e la Francia aumentato del 50%.


Sintesi: quando i 4 Paesi erano i “PIGS”, lo erano per errori propri, non per un complotto dei mercati; oggi con i conti più in ordine, possono guardare alla crisi di Francia e Germania preoccupati, ma senza temere tracolli.

* Economista