Tra le migliaia di emendamenti presentati, oltre all’ipotesi della tassa sull’oro, un oro che rimbalza ai massimi da due settimane, con al vaglio un’aliquota agevolata del 12,5%,in Commissione Bilancio al Senato per la legge di Bilancio per il 2026 compare una modifica firmata dal partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e prevede l’istituzione di “un’imposta speciale di bollo, nella misura fissa di euro 500, su ogni pagamento per l’acquisto di beni o servizi effettuato in denaro contante, nel territorio dello Stato, per un importo compreso tra 5.001 e 10.000 euro”.
TETTO AL CONTANTE
Dal 2023 il tetto per i pagamenti in contanti è di 5mila euro, sopra i quali bisogna obbligatoriamente ricorrere a forme di pagamento tracciabili (quindi tramite carte oppure tramite bonifico). È stato sempre il governo di Giorgia Meloni a portare la soglia a 5mila euro: prima di allora era stato abbassato dai precedenti governi a mille euro, nel tentativo di scoraggiare l’uso dei contanti e di favorire invece quello di strumenti tracciabili, così da combattere l’altissima evasione fiscale (attualmente in rialzo) che ha sempre contraddistinto il nostro Paese.
OBBLIGO DI FATTURAZIONE
Resta da vedere se l’emendamento si trasformerà in legge nel percorso di approvazione della Manovra finanziaria: le opposizioni spingono da tempo per un utilizzo più capillare delle forme di pagamento tracciabili e digitali. In ogni caso, se entrerà nel testo definitivo della Legge di Bilancio, il nuovo bollo dovrà essere pagato sia dai cittadini italiani che da quelli stranieri, e sarà totalmente a carico degli acquirenti. Le operazioni sarebbero comunque soggette a obbligo di fatturazione, in modo da renderle così in qualche modo tracciabili. La norma prevede infatti che, per i pagamenti tra i 5mila e i 10mila euro, ci sia l’apposizione “del contrassegno su stampa cartacea della fattura”. Una copia della fattura corredata del contrassegno dovrà poi essere consegnata “al soggetto fornitore del bene o del servizio, al fine di consentire i controlli dell’Agenzia delle Entrate”.