I titoli di questi giorni richiamano continue crescite occupazionali, culminate con il record storico di occupati registrato nel terzo trimestre 2024 con 24.051.000 occupati,+ 117 mila unità (+0,5%) rispetto al secondo trimestTe.
Ricordiamo preliminarmente che da un punto di vista statistico viene considerato occupato chi svolge almeno un’ora di lavoro retribuito nel periodo di riferimento. Una definizione
ben diversa dall’idea di occupazione in termini reali, laddove possiamo considerare occupato chi svolge un lavoro che gli consente una esistenza di gnitosa (e non un’ora alla settimana).Fatta questa precisazione si può agevolmente caprre che il dato sulla crescita del numero degli occupati, benché ovviamente positivo, non è un dato particolarmente significativo: se un’azienda ha un dipendente che lavora otto ore al giorno, lo licenzia e ne assume due che lavorano quattro ore ciascuno, da un punto di vista statistico l’occupazione è raddoppiata, nell’economia reale no.
Una misura più significativa della condizione del mercato del lavoro si può ritrovare nel numero delle ore lavorate e nel suo rapporto con il Pil. E qui le cose si complicano, molto. Sempre nel terzo trimestre 2024 il numero delle ore lavorate è aumentato rispetto al trimestre precedente dello 0,2% (nb: gli occupati dello 0,5%); il Pil è rimasto invece fermo nel medesimo periodo. Il punto. Questo maggior numero di ore lavorate che cosa ha prodotto se il Pil non è aumentato? La risposta può essere solo una: inefficienza.
Se si lavorano più ore, ma il Pil non aumenta vuol drre che diminuisce la quantità di prodotto per ora lavorata, quindi diminuisce la produttività del lavoro. Questo è il nocciolo del problema: non ha alcun senso economico festeggiare né l’a11mento del n11mero degli occupati, né il (modesto) a11mento del n11mero delle ore lavorate perché questo maggior numero di ore lavorate non ha prodotto maggiore ricchezza né per l’imprese, né per i lavoratori. L’unico modo per uscire dal declino e dalla spirale dei bassi salari è mettere al centro dei progetti l’incremento della produttività del lavoro e dei servizi. Vale a dire investimenti a ltmgo termine in Ricerca & Sviluppo ed istruzione.
- Economista