Gli Stati Uniti si sono scoperti fragili. L’atteggiamento arrogante e irrazionale dell’amministrazione Trump ha fatto emergere, anche in economia, le profonde contraddizioni del sistema americano che già erano emerse nella società civile, rese evidenti dalle vicende “Black lives matter” e dall’assalto a Capitol Hill.
Non se l’aspettavano, né i cittadini né l’inner circle di Trump, ma i “fatti” hanno messo a nudo la fragilità economica degli Stati Uniti sotto almeno 3 profili:
1) fragilità industriale: gli USA si sono scoperti dipendenti dalle catene di produzione mondiale: per vent’anni hanno delocalizzato ed oggi l’industria statunitense dipende per i prodotti a bassa tecnologia dai paesi asiatici e per i prodotti ad alta specializzazione anche dall’Unione Europea. Il rientro delle produzioni industriali in Usa oltre che improduttivo, è di fatto impossibile.
2) fragilità normativa: L’amministrazione Trump ha fatto dichiarazioni di importanza capitale a mercati aperti, sconquassando l’equilibrio finanziario mondiale. Se un qualunque operatore avesse fatto dichiarazioni con un valore pari ad un milionesimo di quelle fatte da Trump, la SEC l’avrebbe fulminato. Il mondo economico si aspetta un riscatto almeno parziale della credibilità ormai compromessa degli Usa: una indagine rigorosa che scoperchi i casi di insider trading che hanno arricchito qualcuno a danno di milioni di investitori.
3) fragilità finanziaria: gli USA hanno 34.000 miliardi di debito pubblico e nel 2025 devono rifinanziare sul mercato 10.500 miliardi. Proprio nei giorni della prova muscolare di Trump sui dazi, le aste di collocamento dei titoli pubblici sono andate vicino al parziale fallimento, i tassi di interesse sono saliti, le borse crollate e, ciò nonostante, il dollaro si è deprezzato. Trump si è dovuto piegare dinnanzi alla reazione dei mercati. Si vede che “non aveva le carte” (cit.).
Ma la crisi è anche una opportunità. La stabilità del dollaro e dell’economia americana non può più essere data per scontata. La Ue e l’euro che (nonostante tutto) in pochi anni si sono affermati come potenza economica e valuta affidabile potrebbero prendere il loro posto come baricentro dell’economia mondiale.
- Economista