CANADAIR, IL CARO VOLO AMICO CONTRO GLI INCENDI CHE BRUCIANO IL BELPAESE
Sono le “frecce azzurre” contro i piromani e quando si alzano in volo li seguiamo con lo sguardo in alto come facciamo con le frecce tricolori. Viaggiano tra l’azzurro del cielo e del mare. Dal mare prelevano acqua e poi si elevano verso l’infinito a motore spiegato con tutta la massima potenza e bombardano d’acqua i roghi per spegnere gli incendi che stanno bruciando il Belpaese. Come è accaduto negli ultimi giorni nel versante sud del Monte Plebi a Olbia, a Colleminuccio a Teramo, nei Comuni di Castiglione Messer Marino e Belmonte del Sannio. E ancora in Sicila, in Calabria, nel Lazio.
Sono i voli amici per la tutela dell’ambiente, sono spettacolarmente seducenti ma ci costano caro. Un canadair costa circa 25 milioni di euro e un’ora di volo si aggira intorno ai 6 mila euro.
Il primo volo? Fu nel 23 ottobre 1967 e nel 1969 furono consegnati alla Protezione Civile francese. La flotta italiana è gestita da una società privata straniera sembra per mancanza di piloti e il servizio di volo e manutenzione è in mano a al colosso londinese Babcock Italia Spa e come riporta il settimanale Panorama “l’appalto dei Canadair è di 360 milioni cui si aggiungono le ore di volo in piu’a quelle previste dalla gara”. Ma la flotta italiana è anche una delle più ampie, in dotazione alla Protezione Civile e ai Vigili del Fuoco. Secondo i dati della Campagna estiva antincendio boschivo 2021 la flotta aerea di Stato è composta da 15 velivoli Canadair CL415 e da 5 elicotteri Erickson S64F.
E ancora altri 10 elicotteri del comparto Difesa, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e dell’Arma dei Carabinieri. I mezzi della flotta aerea dello Stato sono coordinati dal Coau – Centro Operativo Aereo Unificato – del Dipartimento della Protezione Civile.