TIRA ARIA DI STAGFLAZIONE: ROUBINI PROFETICO, “RITORNO” AGLI ANNI 70

Stagflation is coming”, previsione o “visione”, datata 30 giugno 2021. Lui, il “guru” economista statunitense lo aveva preconizzato. Come dargli torto? Negli Usa lo chiamano “Doctor Doom”, un “nome” che gli calza a pennello da quando, nel 2006, riuscì a prevedere -in un position paper del Fondo monetario- la bolla immobiliare del 2007-2008. Nouriel Roubini, l’economista ex consigliere di Bill Clinton, già consulente di Fed, Fondo monetario e Banca mondiale, non ne sbaglia una.

Ed ora tutti a parlarne. Il termine non è bello nemmeno a pronunciarlo ed ora, seppur d’antan, torna di lugubre attualità. E’ la stagflazione, l’insieme di stagnazione e inflazione, quando l’inflazione è ai suoi massimi e la crescita rallenta. Un ritorno al passato, uno scenario anni 70 in cui lo choc petrolifero scompaginò l’occidente.

L’inflazione che conseguì da questa crisi fu fronteggiata con politiche monetarie restrittive e vero è che l’economia del dopoguerra cresceva a dismisura ma questa crescita non combaciò con l’alzamento dell’occupazione. Il nostro fu tra i paesi più colpiti dai rincari delle materie prime energetiche. Insomma, si potrebbe sintetizzare con “accadde oggi”. Da Rosa e Rubini Associates fanno sapere che di “cigni neri” ne sono passati due e tutti in tempo reale. Sono la pandemia e la guerra, entrambi imprevedibili.

E la politica monetaria da una parte deve contenere l’inflazione, dall’altra è costretta a non svalutare i titoli sul mercato. Ma c’è chi trova la similitudine con gli anni 70’ eccessiva. Per esempio Fedele de Novellis, economista alla guida del Centro Ricerche Ref, convinto che “la pressione inflazionistica si sgonfierà”, certo pure che le alternative nelle forniture russe di petrolio non mancano, come ad esempio il Venezuela e l’Iran. Ma il punto ora sono le sanzioni, inutili a fermare le guerra e utili ad inasprire la guerra del gas che piombano dritte dritte, dopo la Germania, sull’Italia. Intanto il clima è teso. Mario Draghi, dopo la mossa di Putin di far pagare il gas in rubli, risponde a Mosca. “Gas in rubli? E’ violazione del contratto. Pronti a muovere nuove sanzioni”.

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