“CARO JOE COLOMBO CI HAI INSEGNATO IL FUTURO”. LA MOSTRA ALLA GAM DI MILANO

Cinquantuno anni fa, era il 1971, un infarto si portava via – a soli 41 anni – Joe Colombo uno dei massimi rappresentanti del design Made in Italy, un leggendario ousider che con i suoi progetti ha scardinato il sistema degli arredi convenzionali cancellando modelli sedimentati e inventando nuove tipologie ancora oggi di una incredibile attualità. Nelle creazioni di Joe Colombo è  concretizzato un dialogo costante tra presente e futuro, realtà e utopia, ancora oggi molto attuale: un Made in Italy intramontabile che può fare ancora scuola e da esempio per i designer del futuro.

Eppure finora ancora nessuno si era preso la briga di raccogliere i suoi progetti in un catalogo ragionato. Ci ha pensato Ignazia Favata (assistente storica di Colombo) nel volume edito da Silvana Editoriale. Dalla La Tube Chair (oggi al Musée des Arts Décoratifs del Louvre), alla lampada Spider (Compasso d’Oro nel 1967); dal carrello Boby (premio S.M.A.U. nel 1971) ai “monoblocchi polifunzionali”, come Minikitchen (medaglia d’argento alla XIII Triennale del 1964) fino al Total Furnishing Unit del MoMA di New York questo volume costituisce il primo catalogo ragionato dell’opera di Colombo. Circa 200 progetti sono qui documentati, divisi tra le opere storiche e quelle ancora oggi in produzione, per aziende prestigiose quali Oluce, Kartell, Bieffe, Alessi, Flexform e Boffi. I saggi di Ignazia Favata e di Domitilla Dardi sono completati da un’antologia critica.

Non solo. Alla Galleria d’Arte Moderna di Milano apre domani al pubblico la mostra “Caro Joe Colombo, ci hai insegnato il futuro”, a cura di Ignazia Favata che racconta la storia e le idee di un architetto e designer visionario, capace di prevedere e anticipare futuri traguardi del design, della tecnologia e della società contemporanea. Un artista che nel Nel 1954 installava alla Triennale di Milano le Edicole Televisive, dove apparecchi Zenit diffondevano immagini e le persone potevano seguire trasmissioni informative; un artista appassionato di jazz che insieme agli artisti Enrico Baj e Sergio Dangelo, arredò lo storico Jazz Club Santa Tecla con un collage di manifesti e manichini disintegrati che pendevano dal soffitto. Una mostra assolutamente da visitare.

0 Points