CHRISTINE LAGARDE NON SARÀ MAI MARIO DRAGHI, LA PROFEZIA DI GUALTIERI

Sarà bene rassegnarsi: Christine Lagarde non sarà mai un banchiere centrale con le capacità e il carisma di Mario Draghi. Si trova in quella posizione solo per un gioco di equilibri geopolitici e non necessariamente chi si trova in posizioni apicali ci finisce per i propri meriti, anzi. In questo noi italiani siamo specialisti: mettiamo nei posti di comando i mediocri e lasciamo i migliori fuori dalla stanza dei bottoni.

È ormai chiaro che questa crisi è uno spartiacque nella storia economica, niente potrà più essere come prima. Il punto è che nelle precedenti crisi economiche globali (2008 e 2011) l’unica risposta organica delle istituzioni europee è stata quella di Mario Draghi, che (è bene ricordarlo per comprenderne a pieno lo spessore) è riuscito a guidare l’economia della Ue muovendosi entro i ristrettissimi limiti statutari della Bce che prevedono quale obiettivo primario quello di “mantenere la stabilità dei prezzi” e non quello di sostenere la piena occupazione (come è invece per la Fed). Ma questa crisi ha contorni sconosciuti e nessuno sa quando e come potrà finire. È doveroso quindi pensare pragmaticamente ed archiviare rapidamente i gravi errori della Lagarde, sia quelli di comunicazione, sia quelli tecnici (per aver proposto un Qe di 120 miliardi -già diventati 750- ed una misura -il TLTRO- evidentemente inadatta).

Cosa fare? Da un lato, bisogna trovare in questi fatti drammatici la spinta per ristrutturare la fragile ed incompleta architettura europea, ma dall’altro non si possono attendere i tempi lunghi dei nuovi Trattati, occorre agire immediatamente per risolvere il problema sanitario e quello economico. Quindi c’è da accogliere, subito, la proposta (valida anche a Trattati vigenti) di una emissione di titoli da parte della Banca Europea degli Investimenti che la BCE dovrebbe acquistare.

Sarebbero “di fatto” degli eurobond i cui fondi dovranno essere destinati al finanziamento della ricerca della cura per il coronavirus, alla prevenzione delle epidemie ed alla ripresa economica. Questo è ciò che i cittadini europei si attendono. Ursula von der Leyen sta dimostrando un incredibile carisma, adesso ha una occasione storica per cambiare la Ue e salvarla.

* Economista Università di Torino, editoriale del professor Marcello Gualtieri pubblicato da Italia Oggi il 21 marzo 2020

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