RIAPRITE L’HOTEL CALIFORNIA, ULTIMA SPIAGGIA PER SALVARCI DALLA CRISI

“Last thing I remember, I was running for the door
I had to find the passage back to the place I was before
‘Relax’ said the nightman, We are programed to recieve.

You can check out any time you like, but you can never leave!”

Tradotto fa più o meno così: “Cercavo la porta per uscire e tornare dove ero prima, ma una voce mi disse, rilassati tu puoi uscire dall’Hotel quando vuoi, ma non lo farai mai”. Questa è l’ultima strofa di “Hotel California”, che non è una semplice canzone. Non è solo il capolavoro degli Eagles del 1976, ma è di più. E’ la rappresentazione in poesia dell’ultima stagione che abbiamo vissuto sui mercati finanziari, un’euforia apparente, che ha i contorni del tramonto di una felicità che fugge. Per capire il significato della canzone e la sua trasposizione nella finanza dobbiamo prima inquadrare la situazione negli anni ’70, per i giovani una fuga verso l’LSD, il sex, la bella vita e il rock psichedelico, ingredienti che puoi trovare entrando in Hotel California, la violenza e la paura vengono lasciate fuori.

Dentro Hotel California mi sento sicuro, qui ho tutto quello che cerco e mi sento protetto, ed è quello che hanno trovato tutti i grandi investitori del mondo, dove la droga è la “liquidità infinita” fornita dalle banche centrali, la bella vita sono i guadagni con rischio zero, il sesso è l’euforia di borse sempre al rialzo e il rock psichedelico è l’illusione che questa colonna sonora, mercati sempre in rialzo, sia una melodia che durerà per sempre. Le crisi, le guerre, la povertà, sono fuori, ogni tanto bussano alla porta, ma nessuno risponderà mai. “Potrai uscire quando vuoi, ma non lo farai mai” dice il testo, e perché mai dovrei andarmene da questo paradiso?

Questa non è solo una canzone (se non l’avete mai sentita, ascoltatela e rimarrete estasiati dalla melodia), questo è il testo che ho trasformato in una teoria economica, questa è la formula magica, la mappa che porta al tesoro e che negli ultimi dieci anni ha reso ricchi tutti i grandi investitori del mondo e anche i piccoli risparmiatori, perché il mercato è solo andato al rialzo, nonostante tutto. Fate un rewind è pensate agli ultimi anni: lo spread italiano, la crisi della Grecia, la Brexit, la crisi cinese, il crollo del Petrolio, il Covid, l’elezione di Donald Trump, tutti grandi eventi che il mainstream ha marchiato come catastrofici e che in altri tempi avrebbero fatto saltare il banco, grazie a Hotel California sono state le scuse per non alzare i tassi e mantenere la liquidità (LSD) a getto continuo, il vero motore dell’euforia di borsa. E tutto ciò accadeva con un’economia in espansione, per gli economisti una situazione irrazionale, degna della psichedelia di questa canzone.

Il “Whatever it takes” il titolo di una canzone di successo degli Immagine Dragons (casualmente “immaginando i draghi”), è anche la frase storica pronunciata da Mario Draghi a Londra nella torrida estate del 2012, che inserita in questa dimensione astratta è diventata uno stile di vita nel mondo degli investimenti. Fino a ora. Perché improvvisamente il disco si è fermato, la musica ha cessato di suonare, le luci si sono accese e l’LSD si sta razionando (i tassi d’interesse salgono e la liquidità drenata), la festa è finita, la bolla in cui vivevano gli investitori è scoppiata, ed è arrivato lo sfratto da Hotel California.

Dopo 10 anni gli investitori, in preda a sbornia e varie astinenze, sono fragili, anche emotivamente, e molto nervosi, come ogni tossico si sentono defraudati da qualcosa che era loro, e come bambini viziati, reagiscono facendo i capricci, che tradotto in finanza, significa il crollo della borsa, provocando il panico finanziario. In un’economia ormai dipendente dai mercati questo è un cattivo presagio. La festa è finita, per tutti, è arrivata l’inflazione, sta arrivando la recessione anticipata dall’Orso di borsa, protagonisti di mercato che le ultime generazioni di investitori non hanno mai conosciuto, e da cui non sanno come difendersi. Per la salvezza rimane solo una soluzione, riaprire Hotel California (tagliare subito i tassi d’interesse e ripristinare la liquidità) per ritrovare la bella vita e i vecchi vizi. E’ possibile? L’alternativa è una lunga astinenza, solo i più forti sopravvivranno.

* “Panino e Listino”, esperto di borsa e mercati

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