ITALIA ANELLO DEBOLE DELL’UE? PONTECORVO: MI FIDO DI GIORGIA

di ALESSANDRA MORI

Buona la prima. L’incontro tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron, in visita in Italia, ha suggelato il disgelo con la regia di Mario Draghi. Il primo vis a vis tra la neo premier con il capo dell’Eliseo si è svolto in un hotel romano con vista mozzafiato sulla Città Eterna, dopo la partecipazione di Macron al convegno organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio. “Cordiale e proficuo confronto, di oltre un’ora, tra il presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron. Nel corso del colloquio, seppur informale, sono stati discussi tutti i principiali dossier europei: la necessità di dare risposte veloci e comuni sul caro energia, il sostegno all’Ucraina, la difficile congiuntura economica, la gestione dei flussi migratori. I presidenti di Italia e Francia hanno convenuto sulla volontà di proseguire con una collaborazione sulle grandi sfide comuni a livello europe e nel rispetto dei reciproci interessi nazionali”. Lo comunica in una nota l’ufficio stampa di Palazzo Chigi. Poche essenziali righe a testimoniare il “nuovo” corso all’insegna della distensione”.

“Come europei, come Paesi vicini, come popoli amici, con l’Italia dobbiamo continuare tutto il lavoro iniziato. Riuscire insieme, con dialogo e ambizione, lo dobbiamo ai nostri giovani e ai nostri popoli. Il nostro primo incontro a Roma, Giorgia Meloni, va in questa direzione”. È in quanto europei, paesi confinanti, per l’amicizia dei nostri popoli, che con l’Italia dobbiamo proseguire il lavoro intrapreso. Farcela insieme, con dialogo e ambizione, è ciò che dobbiamo ai giovani e ai nostri popoli”. Così ha twittato Macron.

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Le polemiche alla vigilia dell’incarico sul filoputinismo di Silvio Berlusconi avevano rischiato di mettere il nuovo governo in posizione svantaggiata in Europa, così come la vicinanza della premier all’Ungheria e alla Polonia. Il pericolo è quello di diventare l’anello debole dell’Ue. Ma l’ambasciatore Stefano Pontecorvo, alto rappresentante civile della Nato, nonché diplomatico di lungo corso, ne è sicuro: “Mi fido di Giorgia Meloni, la premier è stata chiarissima nelle sue dichiarazioni. L’alantismo non è in discussione, non è mai stato in dubbio”. Nicoletta Orlandi Posti e Alessandra Mori lo hanno intervistato per Art’èRumore – la rubrica di LiberoTv – partendo dal suo libro L’ultimo aereo da Kabul. Cronaca di una missione impossibile (Piemme). L’ambasciatore risponde anche sul ruolo dell’Italia – e della politica italiana – in questo momento drammatico e delicatissimo che ha gravissime ripercussioni sulla nostra economia. Quando parliamo di guerra, inoltre, oltre all’angoscia per le vittime innocenti preoccupa anche lo stato del patrimonio culturale danneggiato dalle bombe e dagli atti vandalici: l’ambasciatore Pontecorvo, ricordando quello che ha distrutto l’Isis e che ha saccheggiato per finanziarsi, spiega di come ci sia bisogno di una regolamentazione dei mercati internazionali dei beni artistici e di come l’Italia stia in prima linea per ritrovare anche attraverso le ultime tecnologie i beni sottratti. Infine l’ambasciatore Pontecorvo, parla della moglie Lidia Ravera conosciuta oltre trent’anni fa in Russia e dice: “Dietro una grande donna c’è sempre un grande uomo”.

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