MANOVRA: RUSH FINALE TRA BUCHI E CORREZIONI ARRIVA IL VOTO DI FIDUCIA. MELONI: “NO AL MES”

Ci siamo, tra buchi, valanga di correzioni, caos in Aula, si profila il voto alla vigilia di Natale

LA RAGIONERIA CHIEDE 44 CORREZIONI

La Ragioneria ha anche chiesto 44 correzioni per altrettanti emendamenti in relazione alla mancanza delle coperture. Tra queste anche le norme sulla Carta giovani e sullo smart working. Sempre la Ragioneria ha chiesto lo stralcio della contestata norma che prevede 450 milioni per i Comuni approvata per errore durante la seduta notturna tra martedì e mercoledì, una misura proposta dal Pd che non ha le coperture. La Ragioneria ha anche chiesto 44 correzioni per altrettanti emendamenti proprio in relazione a problemi sulle coperture.

GIORGIA MELONI DIFENDE LA MANOVRA E DICE NO AL MES: “FIRMO COL MIO SANGUE”

A Porta a Porta, intervistata da Bruno Vespa, Giorgia Meloni difende la Manovra. Del Mes, il fondo salva-stati, la Meloni parla proprio a Rai1 e senza mezzi termini assicura: “Finché io conto qualcosa l’Italia non accederà al Mes, lo posso firmare col sangue”. Per quanto riguarda la ratifica, però, è più cauta, anche perché se l’Italia dicesse no sarebbe isolata in Europa. La premier ammette che c’è un problema dovuto proprio al fatto che “se siamo gli unici che non approvano la riforma blocchiamo anche gli altri…”, ma sostiene che la ratifica “non è un grande tema”. Il problema, per lei, è che lo strumento è  “troppo poco utile”, tanto è vero che “non lo ha mai utilizzato nessuno”. Per questo, ha annunciato, “voglio parlare con il direttore del Mes per capire se c’è un modo per farlo diventare utile”. (Fonte Rai News)

REDDITO DI CITTADINANZA: IL CAMERIERE LAUREATO

L’offerta congrua che abbiamo in mente – spiega Durigon – prevede che qualsiasi persona, anche laureata, se gli offrono un posto anche di cameriere, casomai vicino casa, è giusto che la accetti”. Anche perché al percettore del reddito arrivano “soldi pubblici”. E ancora: “Non credo che uno possa essere schizzinoso”.

OPZIONE DONNA NOVITA’ (FORSE)

“Metteremo i puntini sulle i su quelle che sono le condizioni per gestire le politiche attive”, ha detto la ministra Maria Elvira Calderone, che sempre a gennaio avvierà anche il tavolo con le parti sociali per la riforma delle pensioni. Un dossier in cui resta particolarmente caldo il tema di Opzione donna. La manovra ha prorogato l’anticipo, ma con una decisa stretta: l’uscita dal lavoro sarà dai 60 anni (riducibili di un anno per ogni figlio, fino ad un massimo di due) e solo per tre categorie di lavoratrici svantaggiate. Una scelta dettata dall’onerosità della misura. Ma la partita non sembra chiusa del tutto.

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