IL TAGLIO DEI TASSI È VICINO, CI PENSA LA COLOMBA PANETTA: IN BCE C’È ACCORDO

La stabilità, ah la stabilità! Evocata e resuscitata ad ogni impennata inflattiva che scuote l’economia reale è da tempo il mantra del governatore di Bankitalia Fabio Panetta. Chissà quante volte il numero uno di palazzo Koch avrà riascoltato in questi mesi Lucio Battisti e quel pezzo memorabile da lui tanto amato ,“Emozioni”, la cui frase principe citò lo scorso anno, in un discorso a un evento del Centre for European Reform a Londra- al tempo Panetta era membro del Comitato esecutivo della Bce- a mo’  (tanto per rimanere in tema musicale) di “nota” di riflessione diretta agli interlocutori. Quello che la Banca centrale europea non deve fare nella lotta all’inflazione è guidare come un pazzo a fari spenti nella notte”.

E chissà quante emozioni, mediazioni, interlocuzioni, Fabio Panetta, da sempre colomba della Bce, da tempo intesse con i falchi nel serrato scontro nel board della Banca Centrale Europea sulla politica monetaria. Meglio tardi che mai e pare che il lungo volo della colomba, che da oltre un anno opera per la pace dei tassi, porterà al taglio dei suddetti prima del previsto. A quanto risulta in casa Bce sono sul punto di convincersi. Tutto bene Madama la marchesa! Oh pardon! La Madame è Christine Lagarde, naturalmente! La presidente della Bce solo da pochi giorni ha aperto alla possibilità di sforbiciare a giugno un colpetto al costo del denaro ma sempre con riserva.

Il lavoro della colomba comincia a sortire i suoi effetti ed ecco che il governatore torna a battere il tasto del rientro dalla fase di stretta della politica monetaria, con l’obiettivo di “riconquistare la stabilità dei prezzi” – ovvero far calare l’inflazione – “senza inutili danni all’economia reale”. Non a caso Panetta, intervenuto ieri l’altro alla celebrazione del 150esimo dalla nascita di Luigi Einaudi alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, torna a sottolineare  che “l’inflazione è in rapido calo” e si avvicina all’obiettivo del 2% “rendendo possibile un taglio dei tassi”.

Di più: “va in questa direzione il consenso che sta emergendo soprattutto nelle settimane più recenti, nell’ambito del consiglio direttivo della Bce”. Ma richiama più volte il Draghi pensiero. Così il governatore riprende il concetto di Mario Draghi, già presidente della Bce, sul debito buono e cattivo e spiega che “potremo liberarci del fardello del debito soltanto agendo al tempo stesso sul fronte della crescita”.

E “nel delineare il percorso da seguire è utile fare proprio un altro insegnamento di Einaudi e distinguere la spesa pubblica utile da quella improduttiva. In termini attuali, si potrebbe dire che egli riteneva essenziale migliorare la qualità del bilancio pubblico, riorientandone la composizione al fine di innalzare lo sviluppo potenziale dell’economia”. Moderazione e molta nozione con il richiamo netto a Luigi Einaudi e Mario Draghi. Si sa, il governatore tenta di evitare ulteriori  scossoni, perché guidare a fari nella notte è pericolo letale e le emozioni forti potrebbero far molto male al cuore e alle tasche, già ampiamente svuotate, degli italiani.

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