DAZI: SETTIMANA SANTA PER UE E MELONI, GIORGIA IN VOLO DA TRUMP

Via Crucis o settimana salvifica? Guarda caso i giorni precedenti alla Pasqua coincidono con le ore decisive per l’Europa e per l’Italia con la premier Giorgia Meloni che volerà giovedì 17 nella Capitale americana e riceverà a Palazzo Chigi il giorno dopo il vice del Tycoon, Jd Vance a Palazzo Chigi. 

Le mosse della Ue

Oggi il commissario Ue al Commercio, Maros Sefcovic, sarà a Washington per dare il via alle trattative con la Casa Bianca. Le tariffe introdotte da Trump, con dazi del 20% nei confronti dell’Ue, sono appena state congelate per 3 mesi.

Vediamo come andranno i negoziati e speriamo – ha sottolineato il portavoce della Commissione europea, Olof Gill – in un nuovo spazio in cui poter vedere qualche progresso reale nei nostri colloqui con gli Stati Uniti”. Poi il portavoce ha precisato che “tutte le opzioni sono sul tavolo se non ci sarà un esito positivo” dei colloqui.

Meloni da Trump giovedì

Giovedì sarà invece la premier Giorgia Meloni ad incontrare Donald Trump. Ma il negoziato “non è semplice”, mette in guardia il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. “Gli interessi ognuno cerca di farli a casa propria, dobbiamo trovare una sintesi, un compromesso corretto”, ha detto il numero uno del Mef, che la settimana successiva sarà a sua volta a Washington per vedere il segretario del Tesoro americano Scott Bessent.

Dazi story

La decisione dell’amministrazione americana di imporre ‘tariffe reciproche’ è arrivata il 2 aprile, con effetti disastrosi per le borse di tutto il mondo. Poi, una settimana dopo, il dietrofront: una pausa di 90 giorni per trattare con tutti. Tutti tranne la Cina. Per il Dragone i dazi, al contrario, sono aumentati arrivando al 145%. Nella notte del 12 aprile però la nuova sterzata: un’esenzione per pc e smartphone, ma solo “temporanea”. 

Cosa può fare l’Italia

In questo scenario, l’Italia può giocare un ruolo: quello di ponte trans-atlantico. “Nei vertici internazionali tanti partner europei guardano al rappresentante e al ministro italiano, per vedere cosa dice e come può interpretare questa sorta di ponte o vicinanza con l’amministrazione americana”, ribadisce il titolare di via XX Settembre. Uno sforzo quindi, quello italiano, di “tenere forte il legame con gli Stati Uniti” che può essere “strategico anche per l’Europa”, ha sottolineato Giorgetti. “Sicuramente il punto di partenza saranno i dazi, ma altrettanto sicuramente abbiamo una questione aperta sulla tassazione internazionale”, ha puntualizzato il ministro. “C’è l’ambizione di creare la global minum tax internazionale, che l’amministrazione Trump ha messo in un cassetto, e dobbiamo cercare di gestire la tassazione sul web che in Italia è già partita, e questo è un altro aspetto importante”. E c’è un altro aspetto ancora “di cui non parla nessuno: una forma di dazio implicito che viaggia attraverso il valore delle monete”, conclude  Giorgetti.