CAPITOLO 8 – QUANDO TI ARRIVA UNA TASSA GIÀ PAGATA DA ALTRI

📄 Spiegazione
Ricevere un avviso di pagamento per una tassa (come la TARI) che non ti riguarda è più comune di quanto si pensi. Succede quando l’ente invia la richiesta a un convivente o a un residente nell’immobile, anche se l’utenza è intestata e pagata da un’altra persona.
In questi casi bisogna reagire subito, perché gli atti possono diventare esecutivi e finire nelle mani dell’Agenzia delle Entrate–Riscossione.
La strategia è semplice: bloccare ogni procedura con una PEC di autotutela, allegare le prove, e, se serve, prepararsi a ricorrere.

1️⃣ PROMPT – Identifica l’atto e allegalo all’IA

💬 Prompt da usare:

“Ho ricevuto questo avviso di pagamento/sollecito/accertamento per l’anno XXXX. Analizza il PDF allegato e indicami: numero protocollo, data di emissione, importo richiesto, anno di riferimento, ufficio competente e motivazione della richiesta. Dimmi anche se, in base al testo, il destinatario coincide con l’intestatario effettivo dell’utenza.”

📌 Perché farlo: ti serve per capire se sei effettivamente obbligato a pagare o se si tratta di un errore di intestazione.

2️⃣ PROMPT – Scrivi la PEC di autotutela

💬 Prompt da usare:

“Scrivi il testo di una PEC di autotutela per chiedere l’annullamento di questo atto, motivando che il tributo è intestato a un’altra persona che ha già pagato. Specifica l’elenco degli allegati: atto contestato, ricevute di pagamento, documento di identità. Indica come destinatario la PEC ufficiale dell’ufficio tributi competente.”

📌 Perché farlo: così l’IA ti prepara un testo corretto, formale e pronto all’invio.

3️⃣ PROMPT – Richiedi la sospensione e sollecita la risposta

💬 Prompt da usare:

“Aggiungi al testo della PEC la richiesta di sospensione immediata dell’efficacia dell’atto in attesa della verifica e di risposta scritta. Indica che, in caso di mancata risposta entro 60 giorni, sarà inviato un nuovo sollecito e valutato il ricorso.”

📌 Perché farlo: il blocco preventivo spesso evita che partano procedure di riscossione automatica.

4️⃣ PROMPT – Preparati al ricorso

💬 Prompt da usare:

“Se l’ente non accoglie l’autotutela o non risponde, scrivi una scaletta di passi per impugnare l’atto davanti alla Corte di Giustizia Tributaria competente (o, se si tratta di tributo non comunale, davanti al giudice ordinario), indicando i termini e i documenti necessari.”

📌 Perché farlo: sapere già le mosse successive ti mette in posizione di forza e ti fa rispettare i termini di legge.

5️⃣ PROMPT EXTRA – Richiedi la rettifica della banca dati

💬 Prompt da usare:

“Aggiungi al testo della PEC una richiesta formale di rettifica dei dati anagrafici e catastali relativi all’utenza, specificando che l’intestatario corretto è [nome e cognome dell’avente titolo] e allegando le ricevute di pagamento. Indica che questa rettifica deve impedire l’invio di ulteriori richieste errate al sottoscritto.”

📌 Perché farlo: evita che l’errore si ripeta negli anni successivi.

6️⃣ PROMPT EXTRA – Segnala la reiterazione dell’errore

💬 Prompt da usare:

“Scrivi una PEC di diffida all’ente, segnalando che nonostante le comunicazioni precedenti continuano ad arrivare richieste di pagamento errate. Chiedi l’intervento del responsabile del procedimento e avvisa che, in mancanza di correzione definitiva, sarà presentato ricorso e segnalazione al Garante per la protezione dei dati personali.”

📌 Perché farlo: mette pressione all’ente e documenta la violazione, utile in sede di ricorso.

💡 Buoni consigli PREMIUM

  • 📤 Invia ogni atto in PEC separata: ogni invio genera un protocollo distinto.
  • 🗂 Conserva ricevuta di accettazione e consegna della PEC.
  • 🏛 Non servono certificati di stato di famiglia: l’ente può verificare i dati in anagrafe.
  • 🛡 Se le prove di pagamento sono chiare, la tua posizione è solida: ma non abbassare la guardia finché non ricevi l’annullamento formale.

📢 BANNER:
TASSA NON TUA? BLOCCA TUTTO CON LA PEC