CAPITOLO 23 PARTITA IVA: FATTURE NON COMUNICATE

📖 Spiegazione semplice
Se hai una partita IVA aperta sei obbligato a emettere fatture elettroniche e a trasmetterle al Sistema di Interscambio (SDI).
Se non lo fai, l’Agenzia delle Entrate se ne accorge subito perché incrocia i dati.

Questo problema può capitare in due situazioni:

  • Partita IVA ancora attiva 👉 hai dimenticato di inviare alcune fatture elettroniche o di registrare i corrispettivi telematici (gli scontrini elettronici).
  • Partita IVA chiusa male 👉 formalmente hai smesso di lavorare, ma per l’Agenzia risulti ancora “aperto” e quindi ti contesta il mancato invio delle fatture.

📌 Fatture a mano?

  • Oggi la fatturazione elettronica è obbligatoria per tutti (professionisti, ditte individuali, società).
  • Le fatture cartacee o “a mano” non sono più accettate, se non in casi eccezionali e molto rari (ad esempio alcuni soggetti minimi/forfettari con ricavi bassissimi fino al 2024).
  • Dal 2024 in poi anche questi ultimi devono usare la fattura elettronica.

🚦 Cosa fare subito (passo per passo)

  • 📑 Controlla il tipo di documento ricevuto
    • Se è una lettera di compliance: non è ancora una multa, ma un avviso di chiarimento.
    • Se è una cartella esattoriale: è già una richiesta di soldi, con scadenza precisa.
  • 🕐 Verifica la scadenza
    • Compliance: in genere 30 giorni per rispondere.
    • Cartella: 60 giorni per pagare o fare ricorso.
  • 📂 Raccogli i documenti utili
    • Copia delle fatture elettroniche emesse nell’anno contestato.
    • Ricevute di trasmissione al SDI.
    • Eventuali scontrini elettronici inviati.
    • Dichiarazioni IVA e redditi.
    • Se hai chiuso la partita IVA: ricevuta di chiusura.
  • 🤖 Fai controllare tutto con l’IA
    • L’Agenzia spesso non spiega bene come ha calcolato l’importo.
    • L’IA può separare le cifre in: imposta, sanzioni, interessi e verificare se ci sono errori.
  • 📧 Invia una PEC di chiarimento
    • Se è compliance: chiedi spiegazioni e sospensione dei termini.
    • Se è cartella: chiedi accesso agli atti per capire da dove escono gli importi.

💬 Prompt operativi

🔹 Prompt 1 – Capire il documento

👉 “Analizza il PDF allegato e dimmi se si tratta di una lettera di compliance o di una cartella esattoriale. Indica la somma richiesta e la scadenza entro cui devo rispondere o pagare.”

🔹 Prompt 2 – Ricostruire i conteggi

👉 “Separa l’importo in:

  • imposta (IVA o redditi);
  • sanzioni;
  • interessi.
    Rifai i calcoli e dimmi se tornano.”

🔹 Prompt 3 – Confronto con le mie fatture

👉 “Confronta le fatture elettroniche e i corrispettivi che ti allego con quelli richiesti dall’Agenzia. Dimmi se ci sono omissioni vere o errori nei conteggi.”

🔹 Prompt 4 – PEC di chiarimento

👉 “Scrivi una PEC all’Agenzia delle Entrate con i miei dati, citando il numero di protocollo del documento ricevuto, e chiedendo spiegazione dettagliata di come è stato calcolato l’importo. Inserisci anche la richiesta di sospendere i termini fino alla risposta.”

🔹 Prompt 5 – Accesso agli atti

👉 “Redigi una PEC formale per richiedere accesso agli atti (L. 241/1990), con copia di tutte le fatture e i conteggi su cui si basa la richiesta.”

Cosa aspettarsi

  • Rispondendo in tempo: l’Agenzia deve chiarire e può anche correggere l’errore.
  • Se ignori: la cifra diventa definitiva e possono partire pignoramenti o fermi.
  • Se il debito è reale: puoi chiedere rateizzazione.

⚠️ Rischi e possibili esiti

  • Se non reagisci: pagherai anche se non devi.
  • Se controlli: puoi scoprire che hanno contato più volte lo stesso importo o applicato interessi sbagliati.
  • Se la partita IVA è chiusa: senza la ricevuta di chiusura rischi che l’Agenzia ti consideri ancora attivo.

💡 Suggerimento Premium

👉 Anche con partita IVA attiva, la maggior parte degli errori nasce da fatture non inviate correttamente al sistema. Prima di pagare, controlla tutto.
L’IA ti aiuta a ricostruire le cifre e a scrivere PEC mirate. Non lasciare scorrere i termini: agisci subito.