📖 Spiegazione semplice
L’Agenzia delle Entrate può controllare i tuoi conti correnti.
Se trova versamenti o prelievi che non coincidono con quanto hai dichiarato, li considera come reddito nascosto e ti accusa di evasione.
Può arrivarti:
- una lettera di compliance (invito a spiegare e pagare entro un certo termine)
- oppure una vera e propria cartella di pagamento (con una somma da versare già iscritta a ruolo).
⚠️ Importante: nel 56% dei casi l’Agenzia sbaglia i calcoli, generando cartelle “pazze” con importi gonfiati o non spiegati chiaramente (tra sanzioni, interessi e presunti redditi non dichiarati).
📩 Fac-simile di lettera di compliance
Oggetto: Invito alla compliance – accertamenti bancari
Gentile contribuente,
a seguito di controlli effettuati sui rapporti bancari intestati a Lei, sono emersi movimenti non coerenti con i redditi dichiarati.
In particolare risultano:
- Versamenti per € 12.500 non giustificati;
- Prelievi per € 8.000 senza motivazione.
Le chiediamo di fornire chiarimenti o provvedere al pagamento entro 30 giorni.
Distinti saluti,
Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale XXX.
📌 In una cartella esattoriale, invece, troverai già indicata la somma da pagare entro 60 giorni, altrimenti partono interessi e azioni di riscossione (pignoramenti, ipoteche).
🛠️ Cosa fare subito
- 📂 Recupera i documenti: estratti conto, giustificativi di versamenti (bonifici, assegni, rimborsi, prestiti da familiari, ecc.).
- 📝 Confronta i dati: verifica che i movimenti segnalati siano davvero tuoi e non errori della banca o dell’Agenzia.
- 🧮 Ricalcola con l’IA: allega l’avviso/cartella e chiedi all’intelligenza artificiale di distinguere tra imposte, sanzioni e interessi.
- 📧 Prepara una PEC: contesta formalmente i conteggi e chiedi chiarimenti puntuali (entro 30 giorni per la compliance, entro 60 per la cartella).
💬 Prompt utili da usare con l’IA
👉 Prompt 1 – Analisi movimenti contestati
“Leggi l’avviso allegato e indicami quali movimenti bancari sono stati considerati non giustificati.”
👉 Prompt 2 – Verifica giustificativi
“Confronta i movimenti contestati con questi documenti allegati (estratti conto, ricevute di bonifici, contratti di prestito). Dimmi quali giustificano i versamenti o i prelievi.”
👉 Prompt 3 – Scomposizione dell’importo richiesto
“Ricalcola l’importo totale indicato dall’Agenzia, separando imposta, sanzioni e interessi. Segnala se ci sono errori o somme poco chiare.”
👉 Prompt 4 – Bozza PEC di contestazione
“Scrivi una bozza di PEC per contestare i conteggi, chiedendo chiarimenti precisi su come è stato calcolato il debito e allegando i giustificativi.”
👉 Prompt 5 – Valutazione successiva
“Se l’Agenzia non risponde o non chiarisce, quali passi successivi posso fare (ricorso in Commissione Tributaria, richiesta di autotutela, sospensione del pagamento)?”
📌 Documenti da allegare
- Estratti conto bancari completi del periodo contestato
- Ricevute di bonifici in entrata/uscita
- Contratti o dichiarazioni di prestiti da familiari
- Ricevute di rimborsi spese o assegni già contabilizzati
- Copia della lettera di compliance o cartella ricevuta
🔍 Cosa aspettarsi
- Compliance: se dimostri i giustificativi, spesso l’Agenzia chiude lì.
- Cartella: serve un atto formale di contestazione (PEC, autotutela, ricorso).
- In caso di mancata risposta, puoi rivolgerti al giudice tributario.
⏰ Tempi
- 30 giorni per rispondere a una compliance.
- 60 giorni per impugnare una cartella.
⚠️ Rischi e possibili esiti
- ✅ Se giustifichi bene, la contestazione decade.
- ❌ Se ignori, rischi pignoramenti e ipoteche.
- ⚖️ Se i calcoli sono sbagliati, puoi far annullare la cartella dal giudice.
💡 Suggerimento Premium
Non dare mai per scontato che i calcoli dell’Agenzia siano corretti.
Conserva sempre ricevute e documenti bancari.
L’uso dell’IA ti aiuta a vedere con chiarezza come è nato il debito e a preparare risposte efficaci via PEC.