CAPITOLO 28 ACCERTAMENTI BANCARI

📖 Spiegazione semplice

L’Agenzia delle Entrate può controllare i tuoi conti correnti.
Se trova versamenti o prelievi che non coincidono con quanto hai dichiarato, li considera come reddito nascosto e ti accusa di evasione.
Può arrivarti:

  • una lettera di compliance (invito a spiegare e pagare entro un certo termine)
  • oppure una vera e propria cartella di pagamento (con una somma da versare già iscritta a ruolo).

⚠️ Importante: nel 56% dei casi l’Agenzia sbaglia i calcoli, generando cartelle “pazze” con importi gonfiati o non spiegati chiaramente (tra sanzioni, interessi e presunti redditi non dichiarati).

📩 Fac-simile di lettera di compliance

Oggetto: Invito alla compliance – accertamenti bancari

Gentile contribuente,
a seguito di controlli effettuati sui rapporti bancari intestati a Lei, sono emersi movimenti non coerenti con i redditi dichiarati.
In particolare risultano:

  • Versamenti per € 12.500 non giustificati;
  • Prelievi per € 8.000 senza motivazione.

Le chiediamo di fornire chiarimenti o provvedere al pagamento entro 30 giorni.

Distinti saluti,
Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale XXX.

📌 In una cartella esattoriale, invece, troverai già indicata la somma da pagare entro 60 giorni, altrimenti partono interessi e azioni di riscossione (pignoramenti, ipoteche).

🛠️ Cosa fare subito

  • 📂 Recupera i documenti: estratti conto, giustificativi di versamenti (bonifici, assegni, rimborsi, prestiti da familiari, ecc.).
  • 📝 Confronta i dati: verifica che i movimenti segnalati siano davvero tuoi e non errori della banca o dell’Agenzia.
  • 🧮 Ricalcola con l’IA: allega l’avviso/cartella e chiedi all’intelligenza artificiale di distinguere tra imposte, sanzioni e interessi.
  • 📧 Prepara una PEC: contesta formalmente i conteggi e chiedi chiarimenti puntuali (entro 30 giorni per la compliance, entro 60 per la cartella).

💬 Prompt utili da usare con l’IA

👉 Prompt 1 – Analisi movimenti contestati
“Leggi l’avviso allegato e indicami quali movimenti bancari sono stati considerati non giustificati.”

👉 Prompt 2 – Verifica giustificativi
“Confronta i movimenti contestati con questi documenti allegati (estratti conto, ricevute di bonifici, contratti di prestito). Dimmi quali giustificano i versamenti o i prelievi.”

👉 Prompt 3 – Scomposizione dell’importo richiesto
“Ricalcola l’importo totale indicato dall’Agenzia, separando imposta, sanzioni e interessi. Segnala se ci sono errori o somme poco chiare.”

👉 Prompt 4 – Bozza PEC di contestazione
“Scrivi una bozza di PEC per contestare i conteggi, chiedendo chiarimenti precisi su come è stato calcolato il debito e allegando i giustificativi.”

👉 Prompt 5 – Valutazione successiva
“Se l’Agenzia non risponde o non chiarisce, quali passi successivi posso fare (ricorso in Commissione Tributaria, richiesta di autotutela, sospensione del pagamento)?”

📌 Documenti da allegare

  • Estratti conto bancari completi del periodo contestato
  • Ricevute di bonifici in entrata/uscita
  • Contratti o dichiarazioni di prestiti da familiari
  • Ricevute di rimborsi spese o assegni già contabilizzati
  • Copia della lettera di compliance o cartella ricevuta

🔍 Cosa aspettarsi

  • Compliance: se dimostri i giustificativi, spesso l’Agenzia chiude lì.
  • Cartella: serve un atto formale di contestazione (PEC, autotutela, ricorso).
  • In caso di mancata risposta, puoi rivolgerti al giudice tributario.

Tempi

  • 30 giorni per rispondere a una compliance.
  • 60 giorni per impugnare una cartella.

⚠️ Rischi e possibili esiti

  • ✅ Se giustifichi bene, la contestazione decade.
  • ❌ Se ignori, rischi pignoramenti e ipoteche.
  • ⚖️ Se i calcoli sono sbagliati, puoi far annullare la cartella dal giudice.

💡 Suggerimento Premium

Non dare mai per scontato che i calcoli dell’Agenzia siano corretti.
Conserva sempre ricevute e documenti bancari.
L’uso dell’IA ti aiuta a vedere con chiarezza come è nato il debito e a preparare risposte efficaci via PEC.