CAPITOLO 30 ACCERTAMENTO PATRIMONIALE “GLOBALE”: COSA FARE

📄 Facsimile di avviso che può arrivarti

Oggetto: Invito a fornire chiarimenti su movimentazioni patrimoniali

Gentile contribuente,
in seguito a controlli incrociati tra banche dati finanziarie e dichiarazioni fiscali, risultano movimentazioni bancarie, acquisti di beni immobili e somme ricevute in eredità non coerenti con i redditi dichiarati negli anni d’imposta 2018-2023.

L’Agenzia delle Entrate ritiene che tali movimenti possano derivare da redditi non dichiarati.
Ti invitiamo a fornire chiarimenti entro 30 giorni dalla ricezione della presente. In mancanza, sarà emesso avviso di accertamento con importi da versare entro 60 giorni.

📖 Spiegazione semplice

Un accertamento patrimoniale globale è diverso da una normale cartella:

  • Non parte da un’imposta singola non pagata.
  • Colpisce tutto il tuo patrimonio: conti correnti, spese, bonifici, case, terreni, eredità.
  • Ti accusano, in pratica, di avere “redditi nascosti”.

💡 Il problema?
L’Agenzia spesso non distingue risparmi già tassati, successioni, donazioni o spese familiari. Nel 56% dei casi sbaglia i calcoli, generando le cosiddette “cartelle pazze”.

🛠️ Cosa fare subito

  • 📑 Allega subito l’avviso ricevuto (scansiona il PDF o fai foto leggibili).
  • 🕐 Segna la data di notifica: i termini decorrono da quel giorno.
  • 📨 Chiedi subito copia integrale degli atti (art. 24 L. 241/90 – accesso agli atti).
  • Chiedi sospensione della procedura fino alla consegna degli atti.
  • 📚 Metti agli atti che i beni derivano da successioni, donazioni o risparmi già tassati.

💬 Prompt operativi con IA

👉 Copia e incolla questi prompt allegando l’atto in PDF o foto leggibile.

1️⃣ Analisi iniziale
“Leggi l’avviso allegato e spiegami quali movimenti bancari o patrimoniali l’Agenzia contesta, indicando anno per anno.”

2️⃣ Verifica origine delle somme
“Controlla se i movimenti contestati possono derivare da successioni, donazioni, risparmi già dichiarati o vendite lecite. Fai un elenco dettagliato.”

3️⃣ Ricalcolo importi
“Verifica se l’importo richiesto dall’Agenzia è corretto, distinguendo quota capitale, sanzioni e interessi. Indica eventuali errori di calcolo.”

4️⃣ PEC di accesso agli atti
“Scrivi la PEC da inviare all’Agenzia per chiedere copia integrale degli atti, sospensione della procedura e chiarimento delle voci contestate.”

5️⃣ PEC di contestazione (se serve)
“Scrivi una PEC più dura in cui contesto che le somme derivano da successioni o risparmi già tassati, diffido l’Agenzia dal proseguire senza chiarimenti e riservo ricorso alla Corte tributaria.”

🛡️ Strategia difensiva

  • Dimostra con documenti che le somme derivano da:
    🏠 successioni ed eredità,
    💸 donazioni familiari,
    💼 redditi già tassati,
    📑 risparmi accumulati.
  • Chiedi sempre all’Agenzia di specificare come si è formato il debito (capitale, interessi, sanzioni).

Se non rispondono

  • Dopo 30 giorni, invia una seconda PEC di diffida.
  • Prepara un ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria (entro 60 giorni dall’avviso definitivo).
  • Puoi usare la sezione CIVIS sul sito ADE per monitorare la pratica.

🌟 Suggerimento Premium

Non lasciarti schiacciare dall’effetto “ti accusano di tutto”.
💡 La chiave è smontare pezzo per pezzo ogni accusa, usando:

  • PEC mirate,
  • l’IA per ricostruire cronologia e origine delle somme,
  • i tuoi documenti personali come prova.

Con metodo e sangue freddo puoi trasformare un attacco globale in tanti piccoli tasselli da neutralizzare uno alla volta.