Il comparto produttivo italiano orto-florovivaistico (fiori e piante, vivai, canne e vimini) nel 2019 è cresciuto del 5,8% rispetto al rilevamento precedente (2018), sfondando quota 2.716 milioni di euro. Il dato è diffuso dal Salone internazionale del Verde, Myplant & Garden, che avrebbe dovuto svolgersi proprio in questi giorni (rinviato a febbraio 2022 causa pandemia) elaborando i dati più recenti (anno 2019) forniti dal ministero delle Politiche Agricole e Forestali.
Il dato nazionale registra un valore alla produzione vivaistica di 1.445 milioni di euro e di 1.269 milioni di euro per piante e fiori. Altro dato positivo, il nuovo record dell’export italiano: “In quanto grande piazza internazionale degli affari del verde – affermano da Myplant – registriamo con soddisfazione che l’export, centrale per lo sviluppo del settore, ha ritoccato il record storico del 2018 (884 milioni di euro), raggiungendo quota 903 milioni di euro. I nostri prodotti sono apprezzati principalmente in Francia, Germania, Paesi Bassi, Svizzera e Regno Unito. “Il trend positivo dell’export si traduce in un saldo attivo di 371 milioni di euro nella bilancia commerciale (306 nel 2018), coi riscontri più positivi per piante da esterno, talee e fronde fresche recise”.
La pandemia ed i blocchi produttivi hanno colpito duramente l’intero comparto, con accenti particolarmente negativi. Il comparto dei fiori recisi – prodotti altamente deperibili che si basano su un ciclo naturale vegetale – è quello che ha maggiormente risentito della pandemia, mandando al macero circa il 60% delle produzioni. A livello Italia, il danno delle filiere afferenti è stato stimato in 1,7 miliardi. In particolare il Lazio consolida le proprie posizioni tra le regioni italiane più produttive nel settore orto-florovivaistico: quarto posto per il mercato di fiori e piante (con 125 milioni di euro), nono posto per il mercato vivaistico (42 milioni di euro). (red)
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