IL BUON BIDEN SI ACCANISCE SULL’EXPORT ITALIANO

CONFERMATI 500 MILIONI DI DAZI SULL’AGROALIMENTARE. UE ASSENTE. CONFAGRICOLTURA: SE IL PRESIDENTE USA PARLA DI MULTILATERALITÀ,VA RAGGIUNTO UN ACCORDO GENERALE PER DEFINIRE LE POLITICHE COMMERCIALI TRA USA E EUROPA

Il nuovo presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, conferma per ora i dazi aggiuntivi Usa che colpiscono le esportazioni agroalimentari Made in Italy, per un valore di circa mezzo miliardo di euro. I dazi sono entrati in vigore lo scorso 12 gennaio. L’ufficio del Rappresentante commerciale degli Stati Uniti (USTR) ha concordato con l’industria statunitense che non era necessario rivedere le tariffe esistenti sui beni europei in questo momento, astenendosi da modifiche che sarebbero state possibili durante la revisione periodica.

La decisione – presa da Trump e confermata da Biden – fa parte della guerra commerciale che contrappone l’Unione Europea agli Stati Uniti nella disputa sugli aiuti al settore aereonautico che coinvolge l’americana Boeing e l’europea Airbus sulla quale è intervenuto anche in Wto autorizzando prima gli Usa e poi l’Ue ad applicare dazi.

L’arrivo del nuovo presidente e la sua partecipazione al G7 via web voluto da Boris Johnson non ha dunque cambiato le carte in tavola. E la rinnovata alleanza politico commerciale tra europei e Stati Uniti – tanto sbandierata giorni fa – non trova traduzione nei fatti.

Soltanto il vino italiano è rimasto fuori dalla disputa che invece si accanisce nei confronti della Francia, che è il principale concorrente del Made in Italy su quel mercato. Non così per i liquori italiani: continuano a essere ostaggio della disputa.“Le perdite del nostro settore – ha commentato MicaelaPallini, presidente del Gruppo Spiriti di Federvini – giàmesso a durissima prova dalla situazione pandemica, sonoingenti. Secondo i dati delle Dogane USA, l’export dei nostri prodotti ha subito nel 2020 una discesa a picco registrando una flessione del 40%, pari a circa 65 milioni di euro. I problemi degli scambicommerciali, inclusi dazi e Brexit – ha aggiunto la Pallini -devono essere posti al centro dell’agenda politica del nuovoGoverno. Centinaia di imprese e decine di migliaia di occupati di questo importante comparto dell’agroalimentareitaliano rischiano di pagare un prezzo altissimo per ipassati immobilismi” della “diplomazia commerciale” europea e del governo Conte-Bis.

Sui Dazi Usa interviene anche il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, secondo il quale”E’ auspicabile la multilateralità più volte rimarcata da Biden e guardiamo positivamente alla nomina di Tom Vilsack al ministero dell’Agricoltura americano. Vilsack è un profondo conoscitore delle dinamiche agricole perché viene dal nostro mondo è un elemento che valutiamo in modo favorevole”. Per Giansanti “Quando anni fa fu introdotto il blocco alle esportazioni dalla Russia doveva essere confinato in uno spazio preciso. a furia di proroghe abbiamo perso il mercato russo. Auspico – conclude – che quanto prima si possa raggiungere un accordo generale per definire le politiche commerciali tra Usa e Ue per un rilancio del piano di commercio secondo ampi spazi di tutela delle produzioni agricole americane e anche europee”.

La conferma dei dazi da parte di Biden non è comunque un  buon segnale: a preoccupare c’è anche il contenzioso diretto tra Italia e Stati Uniti sulla digital tax, la tassa sui servizi digitali con un’aliquota del 3% sui ricavi dell’anno precedente sulle grandi imprese digitali con un fatturato di almeno 750 milioni e incassi on line in Italia di 5,5 milioni di euro. Si rischia infatti una ritorsione statunitense che potrebbe colpire l’export agroalimentari Made in Italy in Usa.

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