AUTO ELETTRICHE SI VENDONO SOLO NEI PAESI PIU’ RICCHI. QUALE IL MOTIVO?

Da una recente ricerca condotta dall’Associazione europea dei costruttori automobilistici (ACEA) enmerge che la domanda di auto elettriche è correlata al Pil pro capite delle singole nazioni. Il 73% delle vendite di vetture a batteria e ibride plug-in nei Paesi dell’Unione europea fa infatti riferimento a soli quattro Stati, mostrando come l’accessibilità alle vetture a batteria rimane dal punto di vista economico ancora un problema da risolvere per poter giungere ad una vera e propria accelerazione della loro diffusione.

La diretta correlazione tra vendite e alti redditi dimostra, a detta dell’Acea, che il tema dell’accessibilità economica delle vetture a batteria rimane un problema importante da affrontare per poter accelerare la loro adozione nel Vecchio Continente. “Come nel caso della distribuzione delle infrastrutture di ricarica, c’è una chiara divisione nell’accessibilità delle auto elettriche tra l’Europa centro-orientale e l’Europa occidentale, nonché un pronunciato divario nord-sud”, afferma Eric-Mark Huitema, direttore generale dell’Acea.

“La Commissione europea deve garantire urgentemente che ci siano tutte le giuste condizioni e che nessun Paese o cittadino venga lasciato indietro. I veicoli a zero emissioni devono essere accessibili e convenienti per tutti”. Pertanto, l’associazione dei costruttori torna a ribadire la richiesta di un programma di incentivi di lungo termine e obiettivi di infrastrutturazione vincolnanti per ciascun membro della Ue in vista dell’importante appuntamento della prossima settimana: la Commissione europea, infatti, pubblicherà il pacchetto di misure per il clima denominato “Fit for 55”, all’interno del quale saranno contenute le proposte per i nuovi limiti alle emissioni di CO2 e per le revisioni della direttiva sui carburanti alternativi.

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