PASTICCIO GREEN PASS, CHI È SENZA CARD RISCHIA LO STIPENDIO E ARRIVA IL BOOMERANG PER L’ECONOMIA

Un pasticcio? Molto di più. Può essere un boomerang per l’economia. L’allarme lo fanno rimbalzare i governatori Zaia e Fedriga, proprio quelli più netti verso la linea pro green pass che rappresentano il ceto produttivo del nord. Luca Zaia, pioniere della campagna vaccinale e non solo, stavolta ha fatto tremare i polsi e forse le vene del pass: “Il 15 ottobre?  Sarà il caos”. Il governatore spiega con la consueta chiarezza che potrebbe esserci una bomba per l’Italia.

“Non avete idea del caos che scoppierà nelle aziende e non saremo in grado di offrire a tutti i vaccinati un tampone ogni 48 ore”, aggiungendo che gli imprenditori con cui parla sono preoccupatissimi. Gli industriali che nella prima ora si sono schierati per il green pass sono pentiti? Forse, ma di sicuro c’è che il vento è cambiato se alla schiera dei preoccupati si aggiungono gli imprenditori agricoli e le regioni rischiano il caos tamponi. Il via all’obbligo del green pass scatterà il 15 ottobre e il giorno 13 (mercoledì prossimo) il tema di una eventuale revisione sarà discusso sul tavolo della conferenza delle regioni.

La matassa da sbrogliare è intricata. E gli imprenditori che volevano aziende sicure oggi non sono più favorevoli al green pass. I problemi sono tanti e il rischio per il mondo del lavoro è altissimo con gli imprenditori che sarebbero costretti a fare i poliziotti segnalando al prefetto la scoperta di un lavoratore che in azienda non sia fornito di green pass e con “le imprese sopra i 15 dipendenti che non possono sostituire i dipendenti assenti per mancanza di green pass e quelle sotto i 15 li possono invece sostituire per 20 giorni da qui a dicembre e con i lavoratori che non ci sono” come spiega Maurizio Casasco di Confapi al Corriere. Il giorno 13 è vicino e la data del 15 ottobre spaventa i lavoratori.

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