TASSI IN AUMENTO: LA BCE CI RIPROVA CONTRO IL VIRUS DELL’INFLAZIONE

Come prevedibile (ed auspicato da parte mia) la Bce ha deciso di continuare con la sua politica di rialzo dei tassi di interesse, un altro 0,25% e siamo dunque al 4,5%. Il denaro costerà di più, sarà erogato meno credito, tutto il sistema economico ne soffrirà. Per l’Italia si aggiungerà il notevole problema del maggior peso degli interessi passivi sul debito pubblico (che già tra il 2021 e il 2022 erano cresciuti da 64 a 83 miliardi).

Qualcuno dice che la Bce sbaglia, ma stiamo ai numeri. Prima di questo rialzo i tassi erano al 4,25% e l’inflazione core (quella al netto dei prezzi di energia, alimentari, alcol e tabacco) al 5,5%. Chi può sostenere che questa sia una situazione sana e favorevole alla crescita economica? 1) L’inflazione è una delle malattie peggiori per il sistema economico: si autoalimenta, taglia il potere d’acquisto in maniera orizzontale (e quindi colpisce maggiormente i ceti meno abbienti), distrugge la fiducia nella moneta, la sua funzione di riserva di valore e a lungo andare anche la sua funzione di intermediario negli scambi. 2) I tassi di interesse per favorire l’attività economica devono essere stabilmente più bassi, ma affinchè possano essere stabilmente bassi anche l’inflazione deve essere bassa perché gli unici tassi che contano per gli investitori sono i tassi “reali” (cioè tasso nominale meno inflazione) e devono essere positivi. Dunque: inflazione bassa, tassi bassi.

Se tutto ciò che ho scritto è vero, come è vero, la fase in cui si rialzano i tassi è dunque una medicina amara e dolorosa, ma necessaria. Chi sostiene che la Bce sbaglia nel continuare ad alzare i tassi di interesse dovrebbe anche dire con chiarezza cosa fare per ridurre l’inflazione. L’errore della Bce è stato semmai, quello di iniziare in ritardo la fase del rialzo dei tassi, considerandola per lungo tempo “transitoria” e lasciandola quindi crescere da giugno 2021 a giugno 2022.

In realtà, chi sostiene che la Bce sta sbagliando, ritiene che la stretta monetaria crei o alimenti una recessione, oggi strisciante nell’area euro. Ma evitare la recessione non è il compito della Bce il cui obiettivo statutario è la stabilità dei prezzi. Ogni Istituzione ha il suo compito.

* Economista

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