IL DPCM (DEBBONO PUR MANGIARE I MINISTRI) CI COSTA 8,6 MILIARDI, MA NESSUNO LO DICE

In attesa che la Stasi, la polizia segreta del ministro Roberto Speranza, venga a controllare se in casa siamo in troppi, in attesa che qualche uomo mascherato sia in grado di spiegarci perché si può correre nei prati, ma non andare al ristorantesi si resta stupiti di fronte ai peana rivolti al Giuseppe Conte zio (ricorda tanto il potere manzoniano) che sta lottando come un leone contro il virus per il bene nostro e di tutta la sua santa corte. La verità è che l’ultimo DPCM notturno – va ricordato: è un atto amministrativo e come tale gli effetti penali che molti sventolano per fare vedere che il Governo non guarda in faccia a nessuno evitando anche di guardarsi allo specchio per non vergognarsi – è pasticciato e produce danni economici enormi. Ovviamente sempre ai soliti che intanto si vedono arrivare le cartelle esattoriali con accluso pignoramento. E’ strano che nessuno abbia fatto i conti con gli effetti che il DPCM – l’acronico sta per Debbono Pur Campare i Ministri – produce sull’economia. Abbiamo fatto due conti. Eccoli. E’ possibile una contrazione di domanda alimentare di circa il 10% in un mese che tradotto significa meno 47 euro pro capite. Per quanto riguarda i trasporti la riduzione della capacità dei diversi vettori lascia a pedi all’incirca 275 mila persone al giorno. Il traffico aumenterebbe di almeno 80 mila spostamenti in auto in più al giorno. A conti fatti ogni giorno questi sbilanciamento costa al servizio pubblico di trasporti. Su base mensile significa che il trasporto pubblico più o meno perde in un mese 31 milioni di euro. Poi c’è il capitolo discoteche, teatri, spettacoli. Più o meno vanno in fumo 1,8 miliardi considerando che i 26 milioni di famiglie italiane destinano a questa spesa circa 70 euro al mese. Al conto vanno aggiunti i 250 milioni mensili che i bar perdono e circa 3 miliardi dei ristoranti. Facendo una botta di conti molto spannometrica arriviamo 8,6 miliardi di minori consumi in un mese. Non pare proprio un’inezia. Rapportato al Pil significa che questo DPCM a valore mensile fa secco mezzo punto, proiettandoci su base annua vorrebbe dire perdere altri 6 punti. Non sarà il “locdaun” ma ci si avvicina. Quello che fa impressione è che il Conte zio vara queste sue grida manzoniane senza neppure fare troppa attenzione alla forma – sul contenuto meglio stendere veli pietosi – perché se uno se lo va a leggere il DPCM (Debbono Pur Mangiare i Ministri) scopre che è un copia in colla di quelli precedenti tant’è che l’intero comma “mm” dell’articolo uno tira dritto per 26 righe a spiegarci come ci si deve comportare negli stabilimenti balneari che com’è noto dal 13 ottobre al 13 novembre sono in piena alta stagione! E il bello che il ministro Roberto Gualtieri uno storico del Pd genuflesso all’Europa e per questo indiscutibile continua a dire che va tuto bene. Anzi che pagheremo meno tasse, che ci sarà un rimbalzo prepotente. Seriamo che Babbo Natale non si spaventi per via delle mascherine e porti in regalo al nostro ministro dell’Economia una calcolatrice. Si spera che così il Governo Conte impari almeno a far di conto. E cominci a sostituire ai DPCM (Debbono pur mangiare i Ministri) i DL (Denari e Lavoro) per gli italiani.

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