COTTARELLI E LE TASSE: SE IL “TECNICO DI FIDUCIA” SENTE PROFUMO DI PATRIMONIALE…

Carlo Cottarelli viene indicato come uno degli uomini di fiducia del premier in pectore Mario Draghi. E potrebbe entrare come tecnico di lusso nell’esecutivo. Per questo conviene ascoltare quello che ha da dire. E ieri quello che ha detto durante un’audizione delle commissioni Finanza di Camera e Senato sulla riforma dell’imposta del reddito delle persone fisiche non lascia tranquilli. Il tecnico, attualmente Direttore dell’Osservatorio dei Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica, si inserisce nel solco  di quanti ritengono probabile dover istituire una nuova patrimoniale. Ritiene troppo bassa la tassazione sugli immobili, ma intoccabile, e allora sposterebbe la tassazione su eredità e donazioni. Con un aumento di almeno due punti e mezzo della cedolare secca sugli affitti ( dal 10% al 12,5%) e altri ritocchi, tra i quali l’abolizione dell’IRAP per sostituirla con altro prelievo.

RIFORMA DELL’IRPEF:  “La discussione sulla riforma dell’Irpef potrebbe avere più facilmente luogo nell’ambito di una riforma complessiva del fisco, non foss’altro perché alcuni spostamenti di gettito potrebbero essere utili tra imposizioni di natura diversa” ha detto Carlo Cottarelli, per il quale sarebbe possibile uno spostamento della imposizione sul reddito verso quella sul reddito ereditato o donato oppure verso una imposizione sugli immobili, cosa che sembra politicamente difficile in Italia dopo il caso dell’Imu prima casa”. “Ma anche nell’ambito ristretto dell’Irpef – ha aggiunto – è possibile introdurre miglioramenti con 4 obiettivi: rendere l’Irpef meno distorsiva rispetto alle scelte economiche delle persone fisiche, rafforzare l’equità orizzontale e verticale, ridurre l’evasione, semplificare il sistema impositivo”. “Ma anche se non si semplificasse nulla sarebbe utile comunque un Testo unico sull’Irpef per la consultazione di una normativa che è diventata troppo complessa” ha concluso.

IMMOBILI E CEDOLARE SECCA : “Per quanto riguarda la tassazione dei redditi  da investimenti immobiliari, l’attuale sistema presenta anomalia che  si potrebbero correggere. La principale è che per effetto cedolare  secca, i redditi da immobili tassazione hanno una tassazione  inferiore alla prima aliquota Irpef”. Per Cottarelli: “Si potrebbe perlomeno equiparare l’aliquota della  cedolare secca per gli affitti di immobili abitativi a canone libero  a quella prevista per la tassazione delle rendite finanziarie,  portandola quindi dal 21 al 26%. Si potrebbe anche equiparare  l’aliquota della cedolare secca per gli immobili abitativi a canone  concordato a quella prevista per la tassazione dei i titoli di stato,  portandola quindi dal 10 al 12,5%”.

EVASIONE FISCALE: per Cottarelli uno dei temi centrali per pensare una riforma  dell’Irpef è “ridurre l’evasione fiscale, che è uno dei principali  problemi dell’economia italiana. La stima ufficiale, quella della  commissione Giovannini, stima la perdita di gettito intorno ai 108  miliardi l’anno” ma “probabilmente sono di più perché alcune  tasse e contributi non sono considerati: la mia stima è intorno ai  125-130 miliardi l’anno”.

IRAP: “L’Irap – infine – sembra diventata una cosa molto  diversa dal suo obiettivo originario. Credo quindi che dovrebbe  essere considerata la possibilità di abolirla” ha detto Carlo  Cottarelli. “Una volta la base imponibile dell’Irap era caratterizzata dal  comprendere sia il reddito da lavoro che i profitti, adesso ha perso  la sua natura e si potrebbe eliminare o sostituire con addizionali di  diverso tipo”, ha concluso il tecnico.

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