VACCINI: IL CAOS SCHIZOFRENICO UCCIDE LA “SPERANZA” DI RIAPRIRE L’ITALIA. PASQUA CHIUSI IN CASA

Il ministro Speranza in Parlamento è stato la faccia disperata e comunque presuntuosa dell’Italia di fronte alla sua impotenza nel controllare l’epidemia. Più chiusurista che mai, il ministro ha annunciato il ritorno all’uso dei DPCM, per continuare a tenere chiusa l’Italia fino al 6 aprile. Vediamo che ne penserà Mario Draghi, visto che il ministro della Salute non ha detto, in tutto questo, come vuole rimediare al disastro vaccini. Su questo le notizie si rincorrono, ma la sostanza è una: la campagna vaccinale è ferma, si muove soltanto la magistratura che fa i primi arresti per la questione mascherine. E il commissario straordinario Domenico Arcuri da qualche giorno tace, in attesa di conoscere la sua sorte.

Così si procede ancor più a vista che mai… la Lombardia annuncia con Bertolaso 24mila vaccinazioni in pochi giorni fatte senza nessun coordinamento con il centro, anzi saltando a piè pari le regole del ministero. A Isernia i cittadini chiamano le forze dell’ordine per sgomberare gli assembramenti creatisi per la vaccinazione degli ultraottantenni, in Puglia si protesta perché sono ferme le vaccinazioni a domicilio annunciate dalla Regione, a Palermo e Riccione si festeggia il primo giorno di vaccino, quando la campagna vaccinale è iniziata esattamente due mesi fa. Ma si parla di poche centinaia di dosi… quisquilie, mentre i giganti del farmaco annunciano altri tagli alle forniture europee.

E il numero magico, quello dei vaccinati con seconda dose, è fermo a 1,3 milioni da due settimane. Mentre si scopre che il trenta per cento delle poche forniture di vaccino realmente arrivato è inutilizzato in attesa che passino i quindici giorni di prassi per “rivaccinare” i tre milioni di italiani che hanno avuto soltanto la prima dose.

Per quanto riguarda le riaperture, il mantra è quello che bisogna attendere l’immunità di gregge. Che gli esperti scientifici che non vanno in tv ci dicono essere impossibile se non si vaccinano gli under 16. E che non arriverà che tra quattro-sei anni se si continua con questi numeri.

Insomma, ci si avvia a un disastro che potrebbe travolgere il nuovo governo, impegnato soprattutto nel fare presto per presentare i progetti necessari a incassare e spendere bene il Recovery plan, con i partiti che fanno le bizze. Ieri Mario Draghi si è visto costretto a sospendere il Consiglio dei ministri perché nessuno era daccordo sulla lista dei sottosegretari.

Mentre gli esperti del CTS evocavano scenari di mostruosa pericolosità (con le cadenze di Fantozzi) a caccia delle varianti più pericolose della terra, la politica spartiva posticini, ignara delle emergenze del Paese. Tanto che alla fine Draghi ha dovuto far da solo e forzare la situazione per stilare la lista dei sottosegretari da presentare all’opinione pubblica.

Una lista che spiega soltanto una cosa certa: il premier non avrà sostegno utile dalla compagine di cui si è attorniato. Troppa la sproporzione tra l’urgenza del momento e le capacità e competenze dei nomi coinvolti. Ma forse il presidente del consiglio voleva proprio questo…

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