ALITALIA FINISCE IN SPEZZATINO. TERRA’ GLI AEREI, NON I SERVIZI A TERRA

La Newco di Alitalia sarà più leggera, col passaggio della sola parte volo dalla vecchia compagnia di bandiera a Ita mentre i servizi di terra saranno messi a gara. E si punta al decollo per giugno-luglio. Nel frattempo sono in arrivo da Bruxelles 55 milioni di ristori covid, che serviranno anche a pagare gli stipendi di marzo.

Il governo Draghi cerca di dipanare uno dei dossier più seri che si è trovato sul tavolo. E come per i vaccini, fa i conti con la Commissione UE, rappresentata in questo caso dal commissario all’agenda digitale Margrethe Vestager, la stessa che ha fatto fallire sei banche italiane (55 miliardi di danni ai correntisti e allo Stato italiano) sanzionata dalla Corte europea, ma non invitata a dimettersi. Così nei giorni scorsi ha condotto la trattativa con i ministri dello Sviluppo economico, Gianfranco Giorgetti, quello dell’Economia, Daniele Franco, e quello delle Infrastrutture Enrico Giovannini.
Giorgetti, ha fatto un punto ad ampio raggio su ciò che sta accadendo sul dossier Alitalia davanti alla Commissione Trasporti della Camera. Il governo “crede” nella newco di Alitalia “e mette tre miliardi di euro per avere una compagnia aerea che garantisca l’accessibilità dell’Italia al cargo business e alla sua vocazione al turismo”, dice Giorgetti, ma “il piano industriale approvato dal cda Ita ha subito e sta subendo un processo di revisione profonda alla luce delle negoziazioni in corso, in particolare con la commissaria Vestager. “le caratteristiche del piano – ha detto Giorgetti – si devono basare su discontinuità, sostenibilità economica, orientamento mercato” come chiede l’Ue e “tutto ciò significa che per volare Ita non può essere troppo pesante” altrimenti “non vola”.

Per cui per quanto riguarda i servizi di handling e manutenzione di Alitalia, “credo si andrà verso le gare aperte”, indica Giorgetti, mettendo quindi le mani avanti sui futuri esuberi. “La newco non deve essere parente con Alitalia. Questo avrà ripercussioni anche di carattere sociale, che stiamo valutando anche col ministro del Lavoro”, spiega il titolare del Mise, sottolineando che “servono strumenti per chi non potrà essere accolto a bordo della newco”.
A questo punto Ita dovrebbe presentarsi al decollo “entro giugno-luglio” con una flotta di 45 aerei rispetto ai 52 che erano stati previsti in un primo momento e poco meno di 5.000 dipendenti dagli attuali 10.500. Dal punto di vista operativo il piano “recepisce una graduale crescita di strutture operative, staff, rotte, flotta” con un “focus su due centri come Fiumicino (hub) e Linate, un graduale rinnovo della flotta, una forte digitalizzazione e alleanza strategica per accelerare crescita e rafforzare competitività sui mercati internazionali”, spiega ancora Giorgetti, promettendo che “lo Stato farà la sua parte” ma la compagnia “deve poi essere in grado di sostenersi da sola” perché “non è possibile immaginare un contributo statale”. Giorgetti ha poi rassicurato che i ristori Covid per la compagnia arriveranno, lo ha “garantito” infatti la commissaria Vestager e ammonteranno a circa 55 milioni di euro.

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