TIRA SEMPRE PIU’ FORTE PER L’ITALIA ARIA DI PATRIMONIALE

Lui sterza tutto a sinistra e ci fa la sua cover story perché vorrebbe entrare nella storia. Il sentiment alto del momento americano è tutto qui: leviamo ai ricchi per dare ai poveri, tasse per i ricchi, stretta sulle armi. “End the global race to the bottom”, questo il refrain di mister president Joe Robin Hood. L’obiettivo dichiarato è di stoppare e “tassare sempre meno le imprese”. Il presidente lo ripete come un mantra, e con lui i grandi funzionari. Joe si è messo in mente così di far dimenticare “America First”.

Aggiungici poi i 200 milioni di americani vaccinati, l’Americans Families Plan, il piano che contiene misure di forte impatto su giovani, scuola, sul sistema fiscale, sulle giovani coppie e può cominciare l’american show per la festa dei 100 giorni. Ma siamo in America e Robin Hood viaggia sul binario a stelle e a strisce con approdo al “welfare europeo”. Biden punta ad arrivare ad un’aliquota minima ovvero il 21 per cento dei profitti. I governi applaudono, l’Ocse crede che sia un’opportunità per le finanze dei vari Stati che potrebbero usare questi fondi per infrastrutture. Insomma tutti contenti. E quale sarebbe il beneficio per l’Ialina?  Paolo Gentiloni, commissario all’economia Ue rilancia: “Sulla proposta di Joe Biden di una tassa globale sulle imprese al 21% ci sarà un negoziato, perché non solo c’è riluttanza tra alcuni Paesi Ue, ma anche a livello di G20, perché alcune economie emergenti erano scettiche sulla questione anche se si parlava di un’aliquota al 12,5%.

Gentiloni apprezza la proposta di Biden, anche sulla tassazione in Usa, perché dice “farà da traino per l’Ue dove è molto difficile affrontare il tema fisco visto che serve l’unanimità”.  Si dice ottimista perché la  spinta globale consentirà di superare le difficoltà interne e anticipa che la discussione sarà interessante nelle prossime settimane. Ma che cosa significa tutto questo? Che le aziende pagheranno tutte. Va detto che Gentiloni ad ottobre scorso aveva cambiato idea e chiesto al governo di tassare la prima casa.  Rispondendo così ad una interrogazione: “Sì alla patrimoniale ricorrente sul mattone”. Che cosa significa? Si paventava il ritorno all’Imu dei tempi di Monti, eliminando l’esenzione per la casa principale introdotta dal governo Renzi, del quale peraltro Gentiloni faceva parte e al quale succedette come premier.

Ma davvero questa è la soluzione per agevolare l’economia italiana? O forse per combattere le diseguaglianze servono riforme più profonde?  E per l’Italia sarebbe più incisivo il recupero dell’evasione e una riforma del Fisco con incisivi investimenti sulla “formazione, creazione di posti di lavoro per la classe media e ridistribuzione della ricchezza” . Torneremo presto sul tema con un focus dedicato.

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