IL FOGLIO MANGIA LA FOGLIA: “SALVINI INCONTRA CASSESE”. E MATTEO AI CRONISTI:” TENETE I TELEFONINI ACCESI”

Il Foglio mangia la foglia. Il quotidiano rivela la visita di Matteo Salvini a casa del giurista Sabino Cassese. Il Foglio lancia la “bomba”. Ma quante bombe ancora? La soluzione è vicina, assicurano fonti autorevoli. Sarebbe Sabino Cassese il “coniglio nel cilindro” di Matteo Salvini per il Colle. Una notizia prontamente smentita da fonti Lega. Nessun incontro, dicono. Mentre la temperatura sale con i cronisti in fibrillazione  dalle alte stanze scende il leader della Lega. Parla da regista, non può e non vuole farsi scippare il ruolo del kingmaker.  L’occasione è troppo ghiotta e sa che occorre chiudere altrimenti crolla tutto. Fair play con la stampa è la regola prima, l’ultima sarà dare la notizia, quella vera su chi sarà il nome certo. Incalzato dai cronisti cacciatori:” Non posso permettere che il Paese  rimanga in stallo per giorni con i veti della sinistra”. A domanda (non) risponde: “È vero che è andato a casa di Cassese?” “Chi? Io? – risponde- No, non so nemmeno dove abita”. “Abita ai Parioli”, gli rispondono a microfoni aperti. E lui: “Ah abita ai Parioli?”. Trattiene il sorriso, sornione. E niente da fare, il regista glissa, dribbla, mantiene la posizione.

Qualcuno parla di coniglio nel cilindro. Lui risponde: “Macché coniglio ragazzi! stiamo eleggendo il Capo dello Stato e io devo parlare con i 200 grandi elettori della Lega”.

Poi giura davanti alle telecamere: “Tenete i telefoni accesi perché sarà una lunga notte”. E c’e da giurarci che gli smartphone rimarranno accesi perché il fuoco non potrà ardere per molto, la legna rischia di logorarsi e qualcuno è pronto a soffiare sulla cenere.

Dunque la notte, quella che dovrebbe portare consiglio o un bel coniglio, vai a saperlo! E poco importa se il nome di Cassese sia l’asso per una notte, il giorno arriva presto. Si annuncia  l’incontro a tre: Letta, Salvini, Conte. Fonti assicurano che l’intesa è vicina. Ma i nervi sono tesi, le crepe nei due schieramenti sono troppo aperte. Il centrodestra ritenta la carta C ovvero Casini. Un nome che potrebbe accontentare anche l’ala dem del “mite” Franceschini ostile a Draghi.

Casini sarebbe gradito pure a Renzi. Quel Matteo che sol ieri chiedeva all’altro Matteo, il kingmaker della notte, di calare l’asso. Non sarà un caso che oggi sia spuntato il nome di Cassese che fu a Renzi vicino nella prova del referendum costituzionale. Ciò non vuol dire che sia il giurista ma che sotto la facciata ci sia un’intesa tra i due Matteo. Tanto per non trascurare la variante Renzi. E Mario Draghi? Il suo nome, alle 21.30 della sera, è ancora in campo.

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