I CARRI ARMATI RUSSI SONO ESENTASSE, PAROLA DEL FISCO UCRAINO

Sì, la cosa fa decisamente ridere ma è proprio così: se siete in Ucraina e catturate un autocarro dell’esercito russo, equipaggiamento militare o addirittura un carro armato T-90 da 46 tonnellate di peso, potete tenervelo in quanto preda bellica e non siete tenuti a dichiararlo al fisco. A patto però che il valore del carro o di quello che catturate non superi complessivamente 248.100 grivnie ucraine, pari a ben 7.563 euro e 79 centesimi. Così informa Interfax Ukraine: il 1° marzo scorso l’Agenzia nazionale per la protezione contro la corruzione (NAPC) ha battuto che “Avete catturato un carro armato russo o un veicolo corazzato trasporto truppe e non sapete come dichiararlo al Fisco? State calmi e continuare a difendere la Patria! Non c’è bisogno di mettere il carro russo e altro materiale nel 740, a patto che il costo di tutto questo… non superi le 248.100 grivnie”.

Non solo: dal momento in cui il carro finisce nelle vostre mani, se entro 10 giorni non lo cedete a nessuno non dovete denunciarne il passaggio di proprietà. Scrive ancora la nota della NAPC: “Secondo le norme vigenti, i trofei militari non sono soggetti alla denuncia nella dichiarazione dei redditi per le seguenti ragioni: non ne avete ottenuto la proprietà in seguito ad una qualsivoglia transazione giuridica ma in conseguenza dell’aggressione in larga scala della Federazione russa iniziata il 24 febbraio 2022 contro lo Stato indipendente e sovrano d’Ucraina come continuazione dell’attacco insidioso della Federazione russa contro l’Ucraina lanciato nel 2014”. Ossia la guerra lampo che portò lo Zar, Vladimir Putin, ad annettere la penisola di Crimea. Per cui: “Grazie al coraggio e la vittoria dei difensori dello Stato ucraino, l’equipaggiamento militare nemico generalmente finisce nelle vostre mani distrutto e scassato, per cui non è possibile dargli un valore economico secondo le norme vigenti in tema di valutazione della proprietà, diritti reali e valutazione di attività professionali in Ucraina. Pertanto, è anche impossibile valutare quanto tale proprietà costi oggi”, ha dichiarato la NACP.

Certo, se uno guarda i video con i carri T-90 abbandonati dai russi perché rimasti a secco di nafta, macchine micidiali armate con un cannone da 125 mm e in grado di guadare fiumi ingaggiando combattimento con i carri in servizio negli eserciti occidentali, o quel video del contadino che si è portato via un T-90 rimasto ai margini di una strada senza combustibile, il dubbio che questo materiale sia rimasto “distrutto o scassato” e quindi non passibile di valutazione sorge. Anche perché un T-90 a listino costa 2,5 milioni di dollari: evidentemente sul mercato dell’usato sono mezzi che si svalutano molto rapidamente e quindi vale entro il costo di un’utilitaria usata. O comunque poco meno di una Fiat Panda nuova presa con un forte sconto, dai: certo, col T-90 avete problemi di parcheggio (il bambino è lungo 10 metri circa e largo quasi 4), ma con un colpo di clacson un posto – non necessariamente all’ipermercato – lo trovate. Discorso diverso nei centri storici del nostro Paese dove il mezzo non ci passa, per cui forse è meglio la Panda.

Da notare che, severo ma giusto in ogni caso, la NACP che agisce in nome e per conto del fisco ucraino continua ad assicurare la possibilità tecnica di segnalare al fisco ucraino cambiamenti significativi della proprietà di oggetti presi all’esercito russo, “se c’è il desiderio di dichiararcelo nonostante tutto”. Quindi: se decidete di vendere il carro all’amico Volodimyr e fate il passaggio di proprietà, potete dichiarare il mezzo nel 740. Sennò potete stare zitti che non vi succede niente: siete bravi patrioti lo stesso.

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