ANCORA AUMENTI DA FUORI DI TESTA: IL GASOLIO SUPERA LA BENZINA

Media a 2,3 euro per il servito. Rincara anche Gpl e metano.

Una roba da fuori di testa. Il detto romagnolo ben rende sui prezzi in picchiata. Ancora aumenti: ora è il gasolio che supera la benzina.  Secondo le rilevazioni di Quotidiano Energia la media nazionale del gasolio supera di poco la benzina, posizionandosi sopra i 2,3 euro/l in modalità servito e oltre i 2,2 euro nel self. Salgono anche Gpl e metano auto. Il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self – si legge – sale a 2,217 euro/litro. Il prezzo medio praticato del diesel self cresce a 2,220 euro/litro (venerdì 2,173). Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato schizza a 2,323 euro/litro e il gasolio servito vola a 2,333 euro/litro”.

E per il terziario? Senza ulteriori interventi c’è il rischio di rincari di oltre il 160% e per il caro carburanti 21 miliardi di extra costi per il solo autotrasporto. Una audizione di Confcommercio sul dl bollette alla Camera rende noto che “il  decreto legge approvato dal Governo per contrastare gli aumenti delle bollette di elettricità e gas si muove nella giusta direzione in quanto punta a mitigare, per i prossimi mesi, una parte degli annunciati rincari dei prezzi per imprese e consumatori”. Ma occorre fare davvero di più”, dice il responsabile per la transizione ecologica, Giovanni Acampora.  Sul piede di guerra la Lega. “In settimana la Lega si aspetta che il governo, come hanno fatto altri in Europa, blocchi per un periodo di tempo le accise e l’Iva su benzina, luce e gas, perché ormai i costi per le famiglie, laboratori e imprese sono insostenibili”, spiega  Matteo Salvini: “Lo strumento lo indichi il governo: scostamento di bilancio, decreto urgente, qualcuno dice che bisogna aspettare il 31 marzo per il Documento di economia e finanza per avere l’ok di Bruxelles. L’unica cosa che mi rifiuto di aspettare è l’ok di Bruxelles. In un momento di tragedia economica l’ultima cosa che possiamo aspettare è l’ok di Bruxelles.

LA PROCURA APRE UN FASCICOLO DI INDAGINE SULL’AUMENTO DEL PREZZO DEL GAS

Intanto la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine sull’aumento del prezzo di gas, energia elettrica e carburanti. Si tratta di un procedimento al momento contro ignoti, senza indagati e senza ipotesi di reato. “L’indagine è volta a verificare le ragioni di tale aumento ed individuare eventuali responsabili”, spiega la Procura. E ricordiamo che il ministro per la Transizione ecologica Cingolani, in merito agli aumenti, aveva parlato di “colossale truffa”.

L’ESPOSTO DEL CODACONS

È stato un esposto del Codacons ad attivare la magistratura sui rincari che si stanno abbattendo sui consumatori italiani. Lo afferma la stessa associazione dei consumatori, unica in Italia ad aver presentato denunce penali sugli aumenti dei listini di energia e carburanti. A gennaio il Codacons aveva presentato un primo esposto alla Procura della Repubblica di Roma in cui si chiedeva di indagare per la possibile fattispecie di truffa e di accertare se siano state realizzate sui mercati internazionali e all’ingrosso dell’energia speculazioni che abbiano alterato in modo illecito i prezzi di elettricità e gas, realizzando un danno per famiglie e imprese, spiega l’associazione. Un secondo esposto è stato ora presentato ad Antitrust e 104 Procure di tutta Italia, in cui si chiede di allargare le indagini anche ai carburanti e alle speculazioni che potrebbero aver determinato l’escalation dei listini alla pompa. “Grazie al nostro esposto la magistratura ha finalmente deciso di fare luce sugli assurdi rincari che si stanno abbattendo sui consumatori italiani – fa sapere il presidente Carlo Rienzi. Ora chiediamo che anche l’Antitrust e le altre Procure si attivino sulla base della nostra denuncia, inviando i Nas e la Guardia di Finanza presso società petrolifere, distributori, grossisti e aziende di intermediazione attive nella vendita dei carburanti e sequestrando le bolle di acquisto dei carburanti e tutti i documenti fiscali utili a verificare le differenze esistenti nei prezzi di acquisto e di vendita dei prodotti petroliferi prima e dopo lo scoppio della guerra in Ucraina”.

70 MILA TIR FERMI

Intanto 70 mila mezzi pesanti fra bilici e autotreni sono rimasti fermi. Come forma di autotutela per l’impossibilità di far fronte da soli agli aumenti record nel costo del carburante.

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