SUPERBONUS, I CONTI DEL CONTE CHE NON TORNANO: L’EX PREMIER BOCCIATO IN ECONOMIA

Sui miliardi spesi per il super bonus 110% si sono sentiti in questi giorni grosse inesattezze macroeconomiche, è opportuno mettere dei punti fermi.

1)Nel solo 2022 sono state attivate pratiche per 65 miliardi, aggiungendo la maggiorazione prevista del 10%, sono stati superati i 70 miliardi. Direi il più grande intervento dello Stato nella storia repubblicana. Per avere un termine di paragone, si consideri che la cifra è superiore alla spesa pubblica per tutta l’istruzione, dalla scuola materna all’università.

2)L’ex premier Conte, che ha varato il provvedimento nel 2020, ha presentato in prima serata televisiva un cartello che si concludeva con una spesa pro-capite di 88 euro all’anno per 5 anni. Per giungere a tale risultato è incorso in un colossale errore concettuale: ha detratto dalla spesa il rientro nelle casse dello Stato del 70% per tasse e contributi. Il dato del 70% è tratto da un (discusso) studio del Censis; un altro studio – forse più indipendente – della Fondazione Nazionale dei Commercialisti stima questa voce nel 43%. La differenza non è di poco conto, ma non è questo il punto.

3)L’errore dei conti di Conte. Salvo il caso in cui un provvedimento del Governo consista nel prendere le banconote e bruciarle in piazza, ogni provvedimento di spesa pubblica ha un ritorno nell’economia reale e quindi nelle entrate fiscali dello Stato.  Ma detrarre dalla spesa pubblica il rientro di tasse e contributi nelle casse dello Stato sarebbe come se la famiglia Conte considerasse di non aver speso 100 euro al supermercato, perché è tornata a casa con 70 (o 43) euro di beni. Il giorno dopo, con quali soldi fa la spesa?

4)Dal 2020 si sono spesi oltre 110 miliardi di future tasse degli italiani (anche dei più deboli) per mettere mano all’1% (forse) del patrimonio immobiliare, molto probabilmente di cittadini abbienti e grandi investitori professionali. Prima ancora che sostenibile, è un provvedimento intelligente o equo?

Ps per il Prof. Conte: il debito è la somma dei deficit.

  • Economista
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