IL MERCATO TUTELATO NON ESISTE: LA VERITÀ SU ENERGIA E BOLLETTE DA PANICO

La fine del mercato tutelato per l’energia ed il gas è un bene o un male? Il problema così formulato è mal posto e conduce a risposte fuorvianti. La domanda posta correttamente è: come funziona il mercato dell’energia in Italia e che cosa si può fare per renderlo più efficiente?

Da decenni si sa che la bolletta energetica degli italiani è la più pesante di tutta la Ue, per svariate motivazioni: la  dipendenza  dalle materie prime energetiche estere, i monopoli storici (scardinati con grande fatica grazie alla Europa), l’esistenza di numerosi vincoli, strozzature e cartelli (di fatto) tra le imprese di distribuzione.

Il mercato è opaco. L’esempio plastico è quello delle bollette che riceviamo e che sono incomprensibili. Quando insegnavo Economia Industriale, per spiegare come leggere una bolletta occorrevano 2 ore di lezione; sul sito dell’Arera c’è un documento di 7 pagine fitte per spiegare le voci di costo della bolletta.

Chi possiede una seconda casa che magari abita soltanto d’estate, durante l’inverno riceve regolarmente una bolletta in cui i costi non legati al consumo di energia sono di gran lunga superiori a quelli del consumo. Consumare 10 euro e ricevere una bolletta da 90 è una cosa normale?

Il mercato è anche imperfetto, gli utilizzatori non riescono a comparare i prezzi. Ho fatto una simulazione per la mia abitazione sul sito dell’Arera per confrontare i vari prezzi e mi sono apparse 695 offerte: totalmente inutile.

La fine del “mercato tutelato” è solo un passaggio intermedio verso un mercato energetico più efficiente, e dunque se ci si ferma alla sola abolizione del mercato tutelato, sarà inutile. Ciò che interessa agli italiani è se per le bollette spenderanno più o meno di prima e questo non ha niente a che vedere con la fine del mercato tutelato, perché chi, informato correttamente, sceglie bene, spenderà di meno; chi non informato, sceglierà male spenderà di più.

Concludo con una osservazione semantica, che però indica perfettamente lo strabismo con cui si guarda il problema. Parlare di “mercato tutelato” è un ossimoro: ad essere tutelato non deve essere il mercato, ma i consumatori fragili; il mercato, che deve essere efficiente e trasparente.

* Economista

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